A Fabio, 5 aprile 2009.

domenica 30 maggio 2010

11a Cortina-Dobbiaco run

Innanzitutto (ma lo sussurro) il plantare adattato sembra funzionare davvero. Per tutti i 30 km non ho avuto le temutissime e spiazzanti fitte e scosse. Me ne ero accorto negli ultimi allenamenti, quando ero arrivato a 15 chilometri senza troppi problemi, ma oggi e' stato un sogno. Sperando che sia pure la fine di un incubo.

Sveglia mattiniera, perche' il taxi che ci portera' a Cortina, alla partenza, e' previsto per le 8. In realta' alle 7 e mezzo e' gia' qua... E la proprietaria ci ha pure trovato dei compagni, cosi' divideremo la spesa (rivelatasi molto economica, 40 euro in 6...) Alla stazione di Cortina gran baldoria e confusione, del resto quest'anno Gianni Poli (gran patron e inventore di questa corsa, arrivata all'11a edizione) ha fatto il tutto esaurito, 3500 pettorali! Ma in poco tempo riusciamo a prendere un caffe' e a prepararci per bene.

La decisione piu' lunga e' per l'abbigliamento: qui a Cortina e' fresco, e si sale anche un 300m, al passo Cimebanche sara' peggio? Io mi vesto in eccesso, ma preferisco sudare un po' che patire freddo, Carla azzecca la combinazione giusta (per lei). Io ho pure i guanti, memore ancora della maratona di Reggio quando con le mani gelate non riuscivo a sciogliere i lacci. Pioviggina, ma Gianni Poli ci rassicura che ne' al passo ne' a Dobbiaco piove.

In realta' piovera' fino quasi a Dobbiaco, e in certi punti molto forte. Alle 9 e mezzo partiamo, lo scarto fra lo sparo ed il passaggio dalla linea di partenza e' di circa 1 minuto e mezzo. Salita, salita per 14 chilometri, non ripida, ma continua. Camminero' per 4 volte (poche decine di metri), un paio per noia, un paio per stanchezza. Il passo medio pero' e' lento. sopra i 6.20/km. Vedremo quando scollinero'.

Al 14imo chilometro il ristoro di Cimabanche, uno strappo secco e poi sara' discesa. I primi chilometri di discesa volo. Sono intorno a passo 5.00/km, e le gambe, finalmente sono leggere. Passo il 20imo chilometro e sono sorpreso per i piedi, per nulla dolenti nei punti noti, semmai dolenti nelle articolazioni. Somo ovviamente affaticato, e' tanto tempo che non corro cosi' tanto. Al 25imo vado un po' in crisi, le discese a strappo con risalite dure mi piegano le gambe, ma tengo duro e gli ultimi 3 chilometri alzo l'andatura e recupero un po' di posizioni. Arrivo a cavallo delle 3 ore, sotto di 8 secondi per il RT, sopra di 1' e 21" per il tempo ufficiale.

Bene, bene, bene. Soprattutto perche' se veramente il piede non duole piu', si riparte alla grande.
Presto il repoert e foto...

sabato 29 maggio 2010

Dobbiaco 2

Oggi giretto no stress per Dobbiaco e San Candido (pranzo da dimenticare al Cavallino bianco), dopo aver ritirato un ricco pacco gara, poi un bel pieno di gasolio in Austria (-10 centesimi al litro, appena di la' dal confine) ed infine cena all'hotel Santer, famoso per quella Natalie che ha sposato il norvegesone Bjorndalen, mito del biathlon. Lasagnette al salmone (salmone e pane carasau, misticanza yogurt e balsamico) come antipasto e risotto verde al basilico e gamberi, su tappeto di crosta di parmigiano.

Domani i 30 km. Rotolando.

venerdì 28 maggio 2010

Dobbiaco


Ed eccoci a Dobbiaco, dopo un viaggio infinito (ma come fanno quelli che d'inverno prendono su da Bologna il venerdi sera e si sparano 4 ore di strada per una sciata?) per "essere" fra i 3500 che domenica si faranno i 30 km della Cortina-Dobbiaco (di corsa).

Intanto diro' che con la bici ci ho preso gusto. Martedi sera una discreta seduta di nuoto con Ruggio, molto lattacida. Poi mercoledi mattina ho preso la bici e partendo da Castel San Pietro, zona Stradelli Guelfi, mi sono avventurato su per la provinciale per Sassoleone, ovviamente controvento ed ovviamente rinforzato rispetto a martedi. Cosi' dopo 10 km ho rinunciato. Ho orgoglio, io! Mica posso farmi sballottare ai 10 all'ora (in salita anche meno)... per cosa, poi? Pero' altri 90 minuti in cascina.

Come ieri, una bella cronoscalata su per via San Vittore, e ritorno da Siepelunga (senza Montedonato). 15 km per una 40ina di minuti. Peccato che il 310 sia flippato e sia sia perso per strada la performance. Cosi' come il 705, che giace praticamente inerme presso l'assistenza in attesa del verdetto.

Ed in serata, corsetta con Carla. Usando i plantari nuovi con le K-Swiss, scarpe inadeguate per me (sono delle A1, leggere leggere...) ma con le quali riesco a correre senza apparenti dolori fino ad un po' oltre i 12 km. Poi, il giorno dopo la schiena e le caviglie urlano, ma "cosa non si fa per la causa"? Infatti faro' i 30 km con queste scarpe.

E dunque eccoci a Dobbiaco, dicevo. giretto per il paese (incontrata la farmacista piu' veloce di Bologna, nonche' Farmville dipendente), prime difficolta' per l'altitudine, ma la cena mi ha risollevato: canederli, filetto di cervo e frittatine di mele. Domani, insalata e pasta bianco, forse. Domenica, al solito, partenza sparata. Tanto doopo 12 km so gia' che mi dovro' fermare.

La bici di mercoledi 1 e 2, la corsa di giovedi, 1 e 2

martedì 25 maggio 2010

Pics!


Domenica ho provato ad allungare un po' i chilometri (senno' la Cortina-Dobbiaco potrebbe diventare un travaglio) e a fatica sono arrivato a 15. Il fondo c'e' tutto (non ero per nulla affaticato, alla fine), sono i soliti problemi che mi preoccupano. Vivremo al chilometro. Ieri, pero', ero un dolore diffuso, quindi riposo. Oggi mi sono rifatto, con 44 chilometri in bici la meta' controvento e in salita, quella regolare della fondovalle Savena, da Rastignano a Bibulano, ovvero il bivio per Monghidoro e Loiano. Al ritorno volavo? Non del tutto, visto che il vento ha pensato bene di girare un po' di fianco. Ed in serata nuoto, con le gambe molto offese. Domani risalgo in bici, del resto di correre se ne parla solo di sera, e quindi giovedi.

Al contrario di quanto avviene da noi, in nemmeno un mese ho le foto di St. Croix....

Sopra, in attesa dell'ok al trasferimento / traversata alla zona di partenza. Sotto, il trasferimento all'isoletta.

Sopra, la zona cambio, sotto, siamo pronti al via, il molo di Christiansted visto da noi

La partenza dei 45enni, non certo affollata, e l'approccio alla prima boa.... sono ancora in gruppo...

Sopra, eccomi fuori dall'acqua, sotto in bici, le prime salite

Si sale (sopra e sotto...) ma qualche volta si scendeva...

Una delle ultime salite, i morsi della fatica sono indicibili, e nemmeno uno zigzag da sollievo...

Di corsa: dapprima il passo e' sciolto, ma con il passare dei chilometri....

Il ritmo scende (sopra e sotto) ed il passo diventa fantozziano...

Fino alla resa (sopra), ma poi l'orgoglio ha un sussulto! E il salto (sotto), a suggellare un arrivo faticosissimo!

domenica 23 maggio 2010

Open water

Giudico fondamentale per un triathleta cercare di fare sedute in acque libere, e appena il meteo lo ha consentito ho convocato un manipolo di miei in quel di Miramare (zona 101, gentilissimi e cortesi) per una bella seduta "da pontile a pontile" sotto l'occhio attentissimo di Luca, uno dei migliori tecnici italiani di nuoto in "open water". Sono occasioni uniche per capire innanzitutto quanto sia diverso nuotare in mare dalla piscina, e poi per avere preziose stille di tecnica diversamente introvabili.

Quindi, onore ai "mutati" Luca, Lino, Andrea, Mirko, Pietro e Claudia, che hanno sfidato le fredde (ma non potevamo lamentarci piu' di tanto, c'erano anche 2 "lunghisti" che si sono immersi con il solo slip...) acque dell'Adriatico per una corroborante seduta, consistita in teoria (20 minuti) e pratica, circa 1,5 km -salvo zigzag) sotto l'occhio vigile del coach Luca. I risultati ci sono stati, cosicche' quattro sono riusciti a seguire le istruzioni di Luca (state in gruppo, seguite la scia...) arrivando ben prima di me, Pietro e Claudia che abbiamo cercato di cavarcela. Solo l'esperienza mi ha permesso di non arrivare dietro a tutti, per cui tirando dritto x dritto ho contenuto il distacco.

A seguire, io (e Carla, la quale -nel frattempo della lezione- consolidava la sua abbronzatura lucertolandosi al sole) Mirco e Luca, ci siamo concessi un piatto eccellente di strozzapreti alle canocchie, cui seguiranno bis, al pari delle sedute in un futuro prossimo.

Ma la giornata era ben lungi dal finire, visto che dopo il ritorno (e 5 punti della patente persi per il cellulare all'orecchio) a Bologna, io e Carla ci siamo diretti verso Mantova, dove mia cognata e il compagno (quelli di Samana') ci portavano in un Ristorante di Castel d'ario, la Locanda al Commercio-Rolli, dove fra un assaggio di tortelli di zucca tipici (con l'amaretto, cioe'), riso (vialone nano asciuttissimo) ai saltarei (pescetti e microgamberi di fiume fritti) e alla pilota (non dedicato a Tazio Nuvolari, che qui e' nato) fatto con salsiccia asciuttissima e costine (puntel) alla brace, ci siamo dimenticati del resto del mondo. Lambrusco ad innaffiare, semifreddo al torroncino e sbrisolona a chiudere... Un'esperienza culinaria da standing ovation. Eccezionale il liquore di liquirizia.

Oggi, dieta, e corsa..........


mercoledì 19 maggio 2010

Aggiornamentino


Non mi sto certo ammazzando, con gli allenamenti. Anzi, ho chiesto al guru una riduzione nella quantita' dei chilometraggi a favore di una maggiore vivacita'. Insomma allenamenti piu' brevi ma con maggiore intensita', a vedere se questa apatia mentale e fisica passa. Saltata sabato la seduta di nuoto in mare, perche' l'inverno e' tornato per una giornata, domenica ho accompagnato Carla per il suo lungo, sempre al mare, per il lungomare fra Riccione e Rimini. Prima fresco, poi caldino, poi di nuovo fresco ha avuto, pero' un effetto distruttivo. Un buon lavoro comunque, per lei. Io l'ho assistita in MTB, quindi parlare di qualunque cosa se non di tapasciata sui pedali risulterebbe offensivo. E comunque un po' di male ai piedi mi e' venuto...

Lunedi ho azzardato un'uscita in bici. Dalla Pulce di San Lazzaro a Botteghino di Zocca (8 km) e volevo gia' tornare indietro. Poi mi sono trascinato fino a Zena, rivitalizzato un po' su per Zula (passato -ma non asfaltato- da un paio di cicloamatori e tutto sommato neanche distrutto come al solito), da qui a Pianoro in un amen, e su per Via Riosto, con una gambina piu' allegra del solito (l'ho notato perche' reggevo il 24, anziche' 27), per ritornare (via Botteghino) alla Pulce. Neanche 2 ore di lavoro e poi e poi.

Ieri, martedi, corsetta sulla ciclabile dietro l'Antistadio, ma siccome erano le 2 del pomeriggio, un po' di caldo (oh, 25 gradi, mica 35) ci ha tagliato le gambe, e dopo neanche 6 km e mezzo abbiamo rinunciato per manifesta debolezza. In serata una buona (almeno li', anche se la piscina da 25m mi sembra una vasca da bagno) seduta con Ruggio scatenato.

Se non siamo allo svacco totale poco ci manca, spero nel sussulto di orgoglio (?) per la Maratona dles Dolomites.... Ho fatto pure un pensierino alla "Festa del ripetente insolente" (ma pensassero a trombare, va la') che i cari ragazzi dell'Aula C hanno organizzato per stasera, pensa te! Tanto dormire non si dormira'... I 1000 euro sono sempre li'....


sabato 15 maggio 2010

Ancora una volta, dopo 28 anni



Beh!, Dopo 28 anni dalla maturita', un terzo di noi ha ancora voglia di vedersi, chiacchierare e passare una serata a cena. Certo, quel terzo di noi che e' sempre (o quasi) stato presente, ma che alla fine, tranne impegni inderogabili o situazioni particolari (due erano a Londra, uno suonava in un locale, altri sono residenti altrove) sarebbe tranquillamente arrivato alla meta' di una classe che quando era tale era profondamente divisa.

Nessuna melanconia, tanta allegria e sempre quella voglia di credere che il tempo non sia poi passato. Certo pancette impertinenti stanno facendo capolino anche sui fisici che una volta erano piu' asciutti, i capelli si diradano, i peli si ingrigiscono, ma dentro, in fondo, siamo sempre quelli di 28 anni fa. Sara' retorica o un luogo comune, ma continuiamo a vederci per tenere vivi quei tempi. Almeno, per me e' cosi'. In piu' anche il fatto di rivedere persone con cui, bene o male, ho condiviso 5 anni di vita e che non riesco a vedere normalmente, neanche per caso, fa si che se posso, partecipo.

Location, stavolta, la Trattoria Trebbi, abbastanza intima ma un po' rumorosa, con un menu' tipicamente bolognese anche se -come in voga- "rivisto". Arrivo alle 9 e un po' e trovo gia' Sandra che mi invita ad un saluto a base di prosecco. Poi il gruppo si compatta e arrivano degli ottimi tortiglioni alle verze, seguiti dalla cotoletta bolognese un po' troppo annegata nel formaggio. Dei dolci non posso che riferire i pareri positivi degli altri commensali (Bavarese al cioccolato e tiramisu' su tutti). Ma su tutto tanta voglia di raccontarci.

Insomma una bella serata per rivedersi, piu' versione seminario di aggiornamento che ripasso stantio di un passato che e' passato. Bello, Davvero. A chiudere come non citare i presenti? Ah, beh, con i nomi di battaglia, naturalmente.... Da un lato, Sandra, Sciaime, Tony, Roger e Zac. Di fronte, la Manu, Marantz, Francesca, Cocco ed io, il Zizzi.

Monumentale la Tony, per la costanza con cui annualmente cerca di radunarci tutti, ma anche per quello che ha fatto quest'estate (invidia!).



giovedì 13 maggio 2010

Addicted

Da quando esistono i videogames (parlo di "home station", non delle Sale giochi che ho frequentato parecchio, in gioventu') non ho mai avuto l'esigenza di provarli, e nemmeno mi appassionavano. Poi ho scoperto gli Sparatutto. Call of Duty Modern Warfare 2, per la precisione, e ne sono diventato dipendente. Quindi, COD 4, Battleship (per lo piu' quelli attuali, o della seconda guerra mondiale): insomma qualcosa di molto realistico e poco concettuoso o da ragionamento. Il tanto decantato Assassin Creed a me ha solo annoiato.

Ma gli sparatutto ormai li ho dimenticati. Niente di peggio di quei giochini malefici di Facebook, in testa Tesaure Island e Farmville (cercasi vicini, se la cosa interessa). Totalmente addicted. Ecco perche' sono un po' assente, ultimamente.

Anche con lo sport non e' che mi ammazzi: da quando sono tornato una volta in piscina, una corsetta e in bici devo ancora risalire. E' che fra questo tempo del cavolo, mai caldo, sempre un po' piovoso, un po' no, poi questa tosse un po' dolorosa nei bronchi, e gare poco impegnative... insomma voglia zero. Insomma una stagione un po' del cavolo, questa.

domenica 9 maggio 2010

Jet Lag

Devo ancora smaltirlo. E dire che sull'isola avevo mantenuto (per quanto possibile) l'orario italiano, perche' per la gara non avessi troppi problemi (le 6 di mattina la' era il mio mezzogiorno). Poi non so cosa sia successo, fatto e' che da tre giorni ci addormentiamo ben oltre la mezzanotte e la mattina abbiamo la netta sensazione fisica che sia notte fonda.

Tre giorni, per fortuna, in cui abbiamo recuperato la maggior parte dei telefilm che seguiamo, eppure abbiamo ancora i dischi pieni... Centinaia di email sono ancora da leggere, come una serie di cosa da fare "assolutamente". Ma quel che e' peggio (o meglio, a seconda dei punti di vista) e' che i bronchi mi fanno un bel po' male, quando tossisco.

Devo ringraziare lo Zio Sam per questo: sia a St. Croix sia a Miami, dato che la temperatura superava i 27 gradi loro sparano l'aria condizionata a 22 gradi. Pero' i contenitori del cibo sono in materiale riciclato/ecologico. Certo. E Fettuccini Alfredo, come "Spaghetti bolognese sauce" sono i nostri piatti nazionali. Da tempo ho rinunciato a spiegare che questi piatti non esistono, ma mi guardano come fossi, anzi.... come non fossi italiano.

Comunque segnatevi questo nome: Hollister. Sara' come il ban bagnato (ovvero zuppa), ma Abercrombie oramai e' out ;-)

Infine e' proprio vero: tutti odiano l'America, ma tutti ci vorrebbero stare. Io non odio l'America e ci vivrei senz'altro, solo, se fossero un po' meno presuntuosi...

You Will Do This










giovedì 6 maggio 2010

St. Croix Day 10 e 11 - Casa

In quella girandola che diventano i voli quando si torna ad est, ovvero si riprendono le ore perse all'andata, chiaramente ora c'e' un mondo da recuperare. E dunque, la giornata, anzi la mattinata passata a Miami in compere, poi in fretta all'aeroporto. Quindi saltata la "verticale" di Frappuccino, ma per una causa migliore.

In aeroporto full immersion da Pizza Hut, con assaggi di pizza (?) cheese, pepperoni e Italian sausage style (??!!) Poi ilvolo, nella posizione tremenda dei posti centrali della fila da 4. Io sveglio tutta notte (almeno ho finito il libro di Faletti) e Carla che -invece- e' riuscita a dormire. Oggi ero pero' molto stanco. Domani si ricomincia, anzi e' gia' ricominciata,:con un bel concertone di straziante musica (?) dai dirimpettai dell'Aula C.

I 1000 (mille) euro sono sempre li' per chiunque trovera' la soluzione... Qualunque soluzione.

mercoledì 5 maggio 2010

St. Croix Day 9 - Miami

Giornata di viaggio, oggi. Il volo per Miami sara' alle 4, e quindi abbiamo la mattinata intera per...? Boh! Carla lucertolare in spiaggia, io al pc. Poi alle 11 chiusura delle valigie, paghiamo, anche meno del preventivo web! E via, per un pranzo... Ma non abbiamo fame, cosi' gironzoliamo per un centro commerciale alla vana ricerca di sandwich da portarci in aereo, dato che quei gricci della AA ci daranno solo da bere. Niente sandwich all'iper "Universal Plaza", speriamo in aeroporto...

Ma dobbiamo pure fare benzina... Ah, ok, semi nascosto troviamo il benzinaio molto vicino all'aeroporto. Quanto al pranzo, la mini rosticceria dello scalo propone seafish in salsa improbabile (peperoni, cipolla e non indago oltre), con vegetables (piselli e carote da barattolo e scaldate) e cheese-maccaroni... tutto cio' viaggera' su e giu' per lo stomaco durante il volo.

Atterriamo in perfetto orario (19.02), ma ci fanno stare in attesa di una piazzola 35 minuti, poi, per ritirare i bagagli altri 45 minuti. Per ben due volte cerchiamo di prendere il pulmino Thrifty, e per due volte ci dice che siamo nella piazzola sbagliata (all'andata l'abbiamo preso al volo..) Quando finalmente abbiamo l'auto sono oltre le 9 e mezzo. Altra mezzora per trovare l'hotel e alla fine siamo costretti a cenare con un sandwich Starbucks (accompagnato, ovviamente, da un Frappuccino) per poi trasferirci in fretta e furia al Subway dii fronte per un altro panino.

Domani, forse, andra' meglio, perche' alla fine, e' sembrata una giornata da incubo!

martedì 4 maggio 2010

St. Croix day 8 - Divi Carina

Il commento del sito ironman.com...

"Race Director Tom Guthrie called the conditions "as hard as we've ever had.. truly. We always have heat, wind, and hills; sometimes we have overcast, but not today. Today was brutal." Il direttore della gara, Tom Guthrie ha definito le condizioni "dure come non lo erano mai state... Davvero. Noi abbiamo sempre calura, vento e le colline; qualche volta e' stato nuvoloso, ma non oggi. Oggi e' stato brutale..."

Tra l'altro ieri mi sono dimenticato di riportare il links alle 3 prove, e quindi:
il nuoto
la bici
la corsa

Scusatemi, ma sono qua a godere come un riccio perche' io l'ho finito... e neanche ultimo! In effetti sono un po' malconcio, soprattutto nei lombari, ma devo dire che le spalle stanno molto meglio (sara' lo yoga?). Dopo una dormita di oltre 11 ore, una colazione americana tout court: uova e pancetta con 2 mini croissant. Patate e wurstelone. Pancake e sciroppo d'acero. Mezza ciotola di Raisin Bran e latte. Due fette con cream cheese. Prima un te e poi un caffe'. Ma sono certo di aver dimenticato qualcosa...

Poi mi sono messo attorno alla bici, da rimettere nel valigione... La situazione di panico e' andata via via crescendo per il pedale, l'unico pezzo di cui non ho la chiave (brugola da 8) e elemento fondamentale da togliere perche' si chiuda l'ambaradan. La chiave che il meccanico dell'hotel andava bene, ma probabilmente era stato trovato dentro un uovo di pasqua, poiche' assolutamente inadeguato (come il meccanico stesso). Volevo evitare di tornare a Christiansted per una cavolata del genere (50 km andare e tornare) ma ho dovuto farlo. Per fortuna ho pagato l'intervento con le due cartucce di Co2 non imbarcabili sul volo e comprate qui al modico furto di 4 dollari l'una. Mi sono sempre domandato come le portano, pero'... Sulla via del ritorno 3 in bici, e certamente partecipanti di ieri. Al masochismo non c'e' limite... (non rifilatemi la panzana del recupero attivo...)

Infine risolta questa bega dell'inscatolamento mi sono preso la giornata in camera, anche perche' al minimo contatto con il sole le braccia e le gambe ustionate sfrigolavano come 2 uova al tegamino. Solo nel tardo pomeriggio Carla mi ha imposto un bagno in mare, purificato da uno in piscina. Ben rivestito di protezione 50.

Lo so da me. Faccio ridere con questa abbronzatura.

Poi, a cena: Wahoo (un pesce) caramellato in maniera divina per me ed una aragosta per Carla. Domani pomeriggio il volo per Miami, dove mi attende una full immersion di Frappuccino Starbucks.

lunedì 3 maggio 2010

St. Croix day 7 - The Race (aka The Beast)


(riveduta e corretta il 3 maggio alle 13.01 locali)

Se mai tornero' qui con l'idea di fare un triathlon, faccio lo sprint! Ma andiamo con ordine... Per non farci mancare nulla ieri sera un bell'acquazzone. poi ho un po' di mal di gola... Sempre con il terrore di forare ieri ho mandato SOS in giro per sapere una pressione dei tubolari: lasciamo stare, dalle 8 alle 15 bar le ho tutte, cosi' decido la pressione suggerita dal Negro piu' 1. Ovvero 10 bar. Ho anche offerto un passaggio all'amico Hans e lui accetta volentieri, come sua moglie. partenza ore 4.30, per essere in TZ alle 5 per posizionare la roba e la bici.

Alle 5 io e Hans ci salutiamo facendoci un bell'in bocca al lupo, e mi scuso perche' arrivero' molto dopo di lui. Alle 6, dopo una lunga riflessione sull'abbigliamento (decido -sbagliando- di indossare subito la maglia per la bici e la corsa), tutti fuori dalla TZ e nuotata alla spiaggetta di fronte, da cui si partira'. Fantastico: al tuffo dal molo vengo preso da crampo al piede destro... Se il buon giorno si vede dal mattino...

Alle 6 e 30 partono i pro, alle 6.43 il Frankie con tutti i 45-49nni. In realta' mi ritrovo fra 45enni tirati come corde di violino ma con calvizie incipienti. Anche in confronto ai 50 e 60enni non ci faccio una bella figura: capisco di competere con la crema dei triathleti (age group), cioe' quelli che competono per le Hawaii, e ci vanno pure, ma si devono scannare (ovvero: Gianni non e' una passeggiata). Paradossalmente starei meglio fra i 30/35enni, ancora giovani e cicciottelli!

Una sirena ci da il via e -come detto- rimango in poco tempo isolato, indietro. Oltretutto il mutino non mi aiuta come la muta, e in breve mi vedo scavalcare anche dai 50enni, dai 60enni e dalle donne partite ad ondate sequenziali di 3 minuti. Nei 47 minuti (tanto, ma ho saputo adesso che erano 2 km, anziche' i canonici 1,9) del nuoto, dopo l'assalto appena detto, la maglia ha comiciato a sfregarmi sotto l'ascella, procurandomi un dolore fetente, sono finito dentro ad una foresta di alghe (senza conseguenze) e mi sono dovuto fermare un po' per un crampo, al piede sinistro, stavolta.

Poi, una volta uscito dall'acqua (e per fortuna non c'c' il tempo della T1), sono stato in zona cambio un'eternita'. Alla fine sono in bici. 90 km di cui 60 neanche male, gli ultimi 30 da passione di Cristo. La Bestia (33imo km) e' spaventosa, io ho pedalato (39-28 fisso dalla curva di partenza) fino a leggere 21% (meta' delle 0.7 miglia) e poi ho messo il piede a terra (va bene il fiatone, ma mi stava partendo un embolo!). Neanche a provare lo zig zag: fondo stradale sterrato, a destra.

Venti metri e al tornante sono risalito e ho fatto un altro grave errore. Perche' c'era un altro 17%. Le Orfanelle sono una esse di pianura, al confronto. Ma l'errore piu' grosso e' quello di cercare di farla, 'sta Bestia: mi sono talmente cucinato le gambe tanto che dopo, anche un innocuo 4% pareva un 15%. e di questi dentini ho perso il conto. Neanche un chilometro piatto, in tutti i 90 km e il vento (mai cosi' forte in questa settimana come oggi) non era mai a favore. Anche quando andavamo in direzione che doveva essere a favore... Niente.

Ma ad aggravare il tutto, il fondo come neanche il pave' dell'Aremberg. In discesa era una roulette, ma anche sul piano conveniva pregare. Quindi ipotetici recuperi erano per me impossibili. Poi la sosta davanti al Divi Carina per un bacio a Carla, e a quel punto, con 28 km da fare e dieci litri di acqua bevuta e sudata, non avevo una media schifosa... (23,4 kmh)



Alla fine 4 ore e 17 (ufficiali, con il cambio, ma il mio Garmin dice 3h e 59 e 01, quindi per me e' PB). Inoltre ero contento come a Zurigo nel 2005, il mio primo IM, soprattutto perche' non ho forato, ma anche per aver finito un percorso bici da paura.

Quindi la mezza maratona. Gia' il percorso di bici ammazza, almeno dammi uno di corsa un po' tranquillo! Macche', stesso toboga della bici, per 21 km (2 x 10,5). E alla fine dal mare si risalivano nella citta' 4 isolati (in salita, ovviamente) per fare gli ultimi 400m in discesa (bonta' loro!). 3 ore e 5, la mezza, 8 ore e 10 tutto. Ustionato ed arso dal sole. Medaglia senza maglia. E ristoro spartano. Ma qui si viene per andare alle Hawai, mica per fare festa...



sabato 1 maggio 2010

St. Croix Day 6 - Divi Carina


Stamattina un patetico tentativo di corsa, un chilometro e poi non ne avevo piu' voglia. Sinceramente non vedo l'ora che arrivi domani. The day. Perche' il mare, che sara' anche leggermente mosso (tanto perche' non ci facciamo mancare nulla), non mi spaventa.: se non sono 40, saranno 45 minuti... La bici, il percorso in se', nemmeno: ne ho fatti 180km a Lanzarote, 90 non saranno una passeggiata ma neanche mi uccideranno (4h e 10 a wimbleball, qui ce ne mettero' 4h e 30). La corsa, vabbe', tanto gia' mi fanno male i piedi, che sara' mai? Mi metto tranquillo e cammino. "Medaglia medaglia medaglia, a questo punto.

Perche' essere cosi' agitato, allora? Il mio vero terrore sono le forature, ovvero il fondo stradale. A questo non ero e non sono preparato mentalmente: lo ripeto, e' un fondo stradale infame, per almeno 20 km su 90. Poi, per una foratura il tubolare ce l'ho, per un'altra ma che sia un forellino, ho la schiuma..... Alla terza saluto la compagnia.

Oggi briefing. All'una, (sempre per non farci mancare nulla) in zona cambio.


Come immaginavo le sacche non ci sono e sara' come a Zurigo, roba vicino alla bici, le quali sono posizionate su stralli classici ma senza numerazione... Vedremo domattina... Il nuoto partira' dalla spiaggia di fronte e quindi tutti di la' alle 6, e dalle 6.30 il via ad ondate. Io partiro' alle 6.43. Il percorso e' segnalato da boe arancioni.


Questa e' l'uscita dallo swim.


Nel percorso bici ci saranno 4 ristori (pochini, visto il caldo che fa...) e 4 meccanici. Piu' il carro scopa (se foro tre volte....) Approposito, oggi un altra perla del percorso, con vista dalla cima (ne manca un pezzo, dopo la curva...) il punto al 10% che in ogni caso non e' in cima. Per ritornare all'auto -a piedi- mi e' venuto il fiatone. Ma almeno, qui, il fondo e' fantastico. Pero' siamo controvento (di brutto)



I 21 km saranno su due giri, un po' in strada e un po' dentro all'hotel Buccaneer, perche' e' anche sponsor... E alla fine arrivo in citta'. Chi vegliera' sui tubolari del Frankie?

St. Croix Day 5 - Divi Carina

A chiudere la serata di ieri il "Caribbean Beach BBQ" con la presenza di danzatori di Moko Jumbie, e tante cose buone. Dessert e costine di maiale su tutto.


Stamattina, di buon ora, sono tornato a Christiansted. Dovevo ritirare la bike con il tubolare nuovo, e finalmente, fare la registrazione. In un angusto stanzone 8 passaggi, dal numero che avro' in gara -376-, al chip: in mezzo, pettorali, cuffie e pacco gara. In tutto, comunque, il procedimento dura 5 minuti. E' un mezzo molto atipico. Le borse swim-bike-run, ad esempio, non ci sono, e' probabile che metteremo tutto a fianco della bici, come a Zurigo. Prima avevo rivisitato lo shop, ed alla fine, oltre al gia' preventivato tubolare, mi sono comprato maglietta e short della gara (180 dollari il completo!): non mi fido del body sociale: troppo caldo, e dato che e' rotto all'altezza della cerniera non vorrei incasinarmi ancora di piu'. E allora ecco la divisa da gara:

Poi riportando all'hotel la bici mi sono fermato a fotografare 2 salite del percorso, con tanto di nome e pendenza...la prima, Yact Club Hill ha uno strappo subito al 15%, poi spiana al 12%...

La seconda, quella che stavo affrontando quando ho forato, sembra niente di che ma sono 3 strappi: 10, 11 e di nuovo 10%... segnalato.

Infine Frederiksted, l'altra citta' dell'isola: al confronto di Christiansted un mortorio. Notevoli, pero' le insalate di Polly's at the Pier. E cosi', oggi niente attivita'...