Visto che il presidente del Brasile, un paese che si distingue soprattutto per essere pericoloso gia' dal tragitto aeroporto-centro di Rio (l'autostrada che che li collega passa in mezzo a due favelas che spesso si fanno guerra usando come campo di battaglia proprio l'autostrada), per mandare i militari nelle favelas a sparare ad alzo zero contro i bambini e per la disinvoltura delle donne locali, questo presidente (Lula) che si permette di dire che nel nostro paese un criminale responsabile di 4 omicidi, in prima persona o come mandante, e di aver costretto sulla sedia a rotelle una persona condannato in tutti gli ordini di giudizio non verra' estradato per scontare la giusta pena (2 ergastoli, che come sappiamo non li sconterebbe mai) per "motivi umanitari" perche' (a suo dire, di Lula) non sarebbe garantita la sua (del criminale....) sicurezza, ho deciso nel mio piccolo, di non andare mai piu' in Brasile e di non comprare, usare o mangiare piu' articoli o merci brasiliani.
Che poi, in verita', la cosa che mi da piu' fastidio non e' tanto la vicenda di Battisti in se' (spero vivamente che si trovi il sistema di ingaggiare un killer di professione che gli spari un proiettile calibro .50 BMG -il primo a sinistra nella foto- in fronte fuori dalla prigione, al primo accenno di sorriso ebete), quanto il fatto che mi si venga a dire che in Italia un carcerato non e' garantito in carcere (non sto parlando di stato di fermo dove ti trattengono nei sotterranei delle caserme, e li' "che Dio ti aiuti" davvero).
Insomma, che me lo venga a dire il primo ministro norvegese, posso anche sopportarlo. Ma che me lo venga a dire il presidente di un paese come il Brasile, dove ancora prima di finire in carcere la tua vita e' appesa ad un filo (specie se sei turista) beh, per questo "sono incazzato nero e tutto questo non lo sopporto piu'" (immaginatemi pure anche alla finestra ad urlarlo a squaciagola).