Arrivo al Challenge bello riposato, con un ultima seduta natatoria il giovedi, in scarico completo. Gli unici dubbi sono per la bici con cui affrontare il percorso, ovviamente non miei (io ho deciso da tempo di usare la Cervelo S5 con le appendici corte e un salutare 50-34, non pensando neanche di poter affrontare il giro con la crono e il 53-39...)
Tiramolla Matteo fino all'ultimo pare molto indeciso... Poi anche lui tornera' a piu' miti propositi e decidera' per la bdc. Il venerdi, dato che il sito e le regole riportate non sono chiarissime (e dire che una bella esperienza!), dopo la registrazione, mi fiondo al briefing, dove il Race Director, Alessandri, spiega meglio le varie regole e soddisfa molte curiosita'.
La personalizzazione e' totale, comunque. Il marchio Challenge e' ovunque. E tutto sarebbe perfetto se magari anche il meteo lo fosse. Le previsioni per domenica permangono pessime, con freddo, pioggia, vento e mare mosso. Sabato lo trascorro prima godendomi lo Sprint di tarda mattinata con alcuni dei nostri che si fanno valere, poi aiutando i miei compagni di merende a ritirare il pacco gara, capire come usare il tutto e fare un giro per l'Expo, infine mettendo la bici nel parco chiuso.
In serata splendida cena con le famiglie, riuscita perfettamente, con anche RunRobyRun (la nostra lepre dei combinati) e un paio di atleti della Triiron venuti a vedere la gara. A letto presto: domattina la sveglia non sara' antelucana ma non si potra' perdere troppo tempo: alle 8.40 e' prevista la chiusura della zona cambio.
La mia sveglia e' alle 6.30 (abitare a Ricicone e' un vantaggio, ma comunque devo arrivarci, a Rimini, e posteggiare nei dintorni della zona cambio) ma in breve sono sulla strada e alle 7.45 sono in zona cambio, con un bel cielo plumbeo, vento e il un bel mare mosso. La pioggia smette presto, ma continua a fare un certo freddo.
Siamo comunque tutti (o quasi, Giulia e Mirco decideranno di non partire) pronti alla battaglia (qui io e Luca), e sulla spiaggia (all'ultimo momento la Capitaneria di porto decide di modificare il percorso, accorciandolo un bel po' e facendo ritardare lo start) si scherza e si fanno foto. Macca McCormack e' sorridente e si presta a foto con tutti, peccato che il nostro fotografo sia disperso e non abbia anche io una foto con lui. Mi devo accontantare di Aldo Rock e Pier Giorgio nella prima e di Roberto, Alan e ancora Pier Giorgio sotto.
Alle 9.30 partono i PRO e le donne, alle 9.40 la mia batteria. Il mare ha una certa onda, non e' freddissimo, ma io non posso dirlo: sono stato ripreso perche' chi e' andato a San Francisco non ha diritto di parola sulla temperatura dell'acqua... A parte arrivare alla prima boa, contro corrente, il resto e' abbastanza natabile: esco in 28 minuti (dall'acqua) ma devo fare una bella corsa per arrivare alla bici (e il tappeto e' poco prima della TZ). Un cambio veloce (e distratto, mi rimane il nasello in bocca e dimentico gli occhiali: del resto fino all'ultimo non riuscivamo a capire come vestirci e avevo 300 cose dentro la sacca bike..) alla fine metto la Craft con windstopper e i manicotti, mi imbuco la cerata nel body e via.
Il giro in bici non mi regala nulla, come previsto su per Montescudo mi superano tutti, pero' so cosa mi aspetta e attendo paziente. In discesa recupero qualcosa, le strade sono chiuse e mi posso buttare a capofitto. Montegrimano la affronto a testa bassa, e a Montecerignone arriviamo fin su alla fontana, con sommo sadismo di chi ha disegnato il percorso. Manca solo la seconda scalata a Montescudo e devo dire che mi riesce bene. Alla fine temo piu' di spaccare il telaio per le vibrazioni fortissime che il fondo infame ci riserva scendendo. Poco dopo Coriano mi raggiunge Enrico, che -tanto per cambiare- ha forato anche oggi... Ridiamo a crepapelle e rischio di volare fuori strada.. Poi si butta verso l'arrivo, da come e' arrabbiato vuole spaccare il mondo nella mezza.... Io mi godo comunque le borracce personalizzate, ennesimo trofeo..
Impieghero' anche meno delle piu' rosee previsioni, e dopo un altrettanto veloce in T2 comincio la corsa. Pero' le gambe sono un provate, e ben presto cammino. Il lungomare e' soleggiato, ma la temperatura non e' eccessiva e (potendo) si correrebbe bene. Alterno corsa a cammino, anche in compagnia del Balestro, con cui fin dal nuoto ci siamo marcati stretti. E' bellissimo incrociare un po' tutti i miei compagni, darci di 5 e incitarci a vicenda. Poi Mirco, che non e' partito, urla come un matto, ed Eugenio fotografa a piu' non posso. Ogni tanto vedo anche Carla, che gira in bici, ma siccome tutte le volte che la vedo cammino, decide di non farsi vedere e mi segue di nascosto. Cosi' -in effetti- io corro di piu'.
Alla fine, dopo tanto penare, anche io arrivo, e anche stavolta, con un bel salto, a suggellare la faticaccia. Medaglia bella, devo ammettere. Maglia, anche: se non ci fosse stato il faccione di Macca, ancora meglio. La
giornata finisce come era iniziata, con un acquazzone terribile che mi
costringe a venti minuti di attesa sotto una pensilina che mi ha
riparato un po'. Ma poi l'arcobaleno mi saluta, e posso tornare a casa piu' o meno asciutto. Il recupero non e' propriamente "atletico", ma sicuramente meritato.