Come quando mangi qualcosa che ti fa venire un po' di acidita', e poi prendi il Maalox, insomma. Pero' un piccolo malessere lo hai patito. Alla fine -pero'- digerisci tutto.
Dal mio punto di vista potrei dire che per un bel po' di tempo mi sono fatto un mazzo tanto e non ho mai chiesto nulla in cambio. Altrettanto vedendola dalla mia, potrei dire che ho chiesto che questo impegno mi venisse riconosciuto formalmente (le pacche sulle spalle fanno piacere, ma che un altro si prende il merito, da fastidio).
Potrei anche dire (a mio parere) che in questo bel po' di tempo ho subito atteggiamenti di supponenza, di scherno e che il mio impegno sia stato sempre considerato marginale (per i risultati) e minimo (per la causa comune), e che i risultati che ho conseguito (di questo mio impegno) abbiano abbondantemente dimostrato il contrario.
Se mi sposto un po' verso l'obbiettivita', magari posso riconoscere che anche io ho qualche (tanti) difetti. Certo sono disorganizzato al cubo (visto da un travet inquadrato pero'), che ho le mie preferenze, e magari ho una visione delle cose "a senso unico" e se una cosa non mi piace non c'e' verso di farmela piacere (a meno di inchiodarmi in un angolo e spiegarmela per bene).
Spesso per me le procedure sono una perdita di tempo, come l'alzare il telefono per chiedere uno scontato "si" e quindi "tiro dritto", e a qualcuno che vuole detenere il potere questo non e' mai piaciuto. Da cio' si desume che la diplomazia non e' il mio forte e il parlare chiaro e' il mio credo, a costo di essere brutale e crudo. Ma meglio non creare fraintendimenti, dico io.
Sono anche "forgiato" a scansare le numerose trappole di coloro che ritengo nemici, meno a quelle degli amici, perche' alla fine sono un "michione" e credo nella buona fede delle persone.
Ma stavolta che la trappola mi sia stata tesa da chi credevo il mio difensore primario, proprio non me l'aspettavo... Quel sapore amaro del tradimento... E dire che in questi anni qualche segnale avrei dovuto coglierlo (ma lo riponevo nel cassetto della buona fede, pensando al classico rimbrotto paterno). E le chiacchierate su questi punti non arrivavano mai a definire un recinto oltre al quale non potevo andare. Ovviamente saro' stato io a non capirlo...
La trappola e' stata subdola, ed io ci sono cascato in pieno. Metaforicamente, pensate ad una situazione tipica di guerra. Dal Gran Generalone mi viene comandato di attaccare il nemico in una situazione mia di inferiorita', ed io che non discuto mai gli ordini dei miei superiori, obbedisco a questa missione che si rivelera' suicida. Chiaramente ne esco sconfitto e il Gran Generalone non solo non mi difende (ne' tanto meno si assume la responsabilita' dell'attacco) ma mi scarica la totale responsabilita' della sconfitta, deferendomi -diciamo cosi'- alla Corte Marziale.
Nulla di scritto, nulla di ufficiale (anche se un testimone ci sarebbe) di quanto sopora, quindi per qualcuno potrebbe sembrare una mia pura invenzione.... Ed ovviamente schiaccera' l'acceleratore, su questo...
Per fortuna non sono un soldato, non esiste alcuna Corte Marziale cui debba sottostare pero' l'amaro in bocca c'e' tutto, e dopo tutti questi anni devo aprire gli occhi e convincermi che i serpenti non sono solo quelli che strisciano. A volte hanno il flauto in mano.
Il finale? Quello e' gia' scritto. Next level.
La morale? Dagli amici mi guardi Iddio, che dai nemici mi guardo io...
Ogni riferimento a cose e persone e puramente casuale. Forse.