Non avevo aspettative che i miei piedi resistessero alla distanza, tant'e' che nella cena pre gara mi sono gustato antipasti (salumi, giardiniera e flan di zucchine), risotto alloro e fegato d'oca e una tazza di mousse al cioccolato bianco, tanto da far pensare che io partecipassi alla Family Run (4km), anziche' alla mezza. Stamattina, poi, una lunga fila al bagno dello stadio per una seconda puntata come mai mi era capitato. Pioggerellina fina fina da far venire il nervoso, una foschia novembrina da depressione ferrarese. Con un incipit cosi', ce n'era abbastanza da ritornare a dormire...
Allo stadio, due bagni per gli uomini e due per le donne. Per 4000 persone (compresi quelli della Family Run e gli espositori e chi non c'entrava nulla), era ovvio che si creasse una certa fila. E -stavolta- tocca anche a me, farla. Entrata in pista piuttosto caotica. La striscia della TDS sembrava li' ed invece il real time dice che parto 24 secondi dopo lo sparo. L'atmosfera e' comunque gioviale, e la partenza e' piuttosto allegra. Il GPS mi suona per rallentare: sono partito troppo forte, rispetto ai 4.50/km (per 10/12 km) prefissati. Comunque tengo, sai te quando i neuromi spunteranno......
Il giro in centro e' divertente ma spacca gambe, su e giu' sui ciottoli, e poi il lungo passaggio nella Strada Coperta e' un delirio. Nella Piazza Ducale ci osanna la folla. Passiamo e ripassiamo davanti allo stadio, lunghi applausi accompagnano il nostro andare. Poi, d'improvviso le case finiscono, il silenzio ci avvolge e lo sguardo si perde all'infinito: e' il Parco del Ticino, un immensa landa piatta e spoglia: il lungo serpentone dei corridori si vede a chilometri di distanza, la curva a sinistra sembra li', ma passeranno 3 chilometri, perche' -nel frattempo- la nebbia si e' diradata un po'.
Rimane questa fastidiosissima pioggerella e questo cielo plumbeo. Arrivo al ristoro dei 10 km in gran forma: 4.55/km il passo medio fin qui, nonostante il fondo stradale, comunque asfaltato, non sia perfetto. Oltretutto ci sono dei su e giu' improvvisi (canaletti) che distruggono le gambe.
All'undicesimo km e spiccioli i neuromi appaiono, all'improvviso, e in poche decine di metri mi devo fermare. Sono mentalmente pronto. Approfitto di un muretto (l'unico nel raggio di chilometri), mi siedo, estraggo il piede destro e massaggio. Seguiranno altre 6 soste, altre 3 per il piede destro, 2 per il sinistro, 1 per scarico fisiologico.
Eppure chiudo (con meritata medaglia) in 1.53.59 (real time) e sono stra felice. Anche Carla conclude confermando i "nuovi" tempi, ovvero attestandosi qualche secondo sotto le 2h (1.59.49). Sulla via del ritorno pranzo al Ristorante La Darsena, trovato a caso: Risotto salsiccia limone e zafferano (abbondantissimo!) e cotoletta milanese (enorme) con abbondanti patate fritte monstre: rimandata cena messicana e domani stiamo un po'
a stecchetto...
Qui sotto la foto della medaglia e della maglia con il pettorale.