A Fabio, 5 aprile 2009.

sabato 31 luglio 2010

Val Venosta



Giro del Lago di Resia, un anello di 15,3 km sperduto in questa valle conosciuta solo per le mele. Da oggi (per noi, almeno) anche per questa corsa che porta fin quassu' oltre 2400 podisti. Giovedi pomeriggio, temendo l'esodo, abbiamo anticipato la partenza arrivando fino a Merano, altra citta' che non avevamo mai visto e devo dire che ci ha piacevolmente sorpreso: una bella passeggiata sulla Sissi Promenade, e un discreto hotel (peccato non prenda le carte di credito)


Da ieri mattina siamo a Burgusio, localita' nell'alta val venosta che conta piu' alloggi per turisti che case.

Ci siamo arrivati dopo un bel giro a Glorenza,



antico borgo montanaro tuttora con gli edifici del 1600 (qui sopra un particolare di un'inondazione e del cimitero), e aver percoreso questa bella vallata. Poi la ricognizione del percorso, ovvero siamo arrivati fino a Curon Venosta (famoso per il campanile in mezzo al lago)



e un giro in Austria che dista da qui pochi chilometri. Oggi, dunque la corsa, che partira' alle 17.

martedì 27 luglio 2010

17 minuti

Erano 364 giorni e 23 ore che aspettavo questo momento. Tanto e' passato dal mio vano tentativo di iscrizione all' IM Lake Placid del 2010 (quello che si e' svolto domenica 25). Ma quest'anno ero piu' che deciso ad ottenere uno dei preziosissimi e rarissimi slot per l'accesso a quest'IM che fa anche da Campionato USA sulla distanza.

E' difficilissimo ottenere questo pettorale perche' chi gareggia ha diritto, il giorno dopo, a riiscriversi per l'anno successivo sul posto. Pero' deve aspettare i volontari (quelli che vi danno la borraccia al volo, ad esempio...), i quali hanno diritto prioritario su tutti. Infine, quando a Lake Placid sono le 9 del mattino, aprono i servers di Active.com e il mondo puo' tentare tramite web l'iscrizione.

Insomma sembra piu' facile al Superenalotto che partecipare qua (rimangono le agenzie tipo Hannes, i quali pero' offrono il pettorale ad un prezzo abbastanza superiore e sempre legato al pacchetto alloggio).

Per nulla intimorito io ci ho provato, e per 17 minuti, 3 pc con 3 linee differenti ho lottato, anche perche' Active.com, nel form di iscrizione, pone domande assurde tipo "Why have you sought Ford Ironman Lake Placid entry?" la cui risposta (una qualunque...) e' obbligatoria! Ma alla fine ho ottenuto l'agognato pettorale. Per l'Ironman Lake Placid 2011 almeno un italiano sara' alla partenza (toccando ferro fin da ora, naturalmente).

E dire che la giornata era iniziata malissimo, con un'altra battaglia durissima all'ufficio traffico di Bologna dove l'ottusita' e la cecita' burocratica raggiunge livelli inarrivabili. Da cui -ovviamente- ne sono uscito scornato. Ero talmente incavolato che sono dovuto andare a fare una corsa rabbiosa. Qualche chilometro collinare per smaltire la rabbia. Anche per essermi dimenticato il Garmin (io, proprio io!) E che dire poi del mio "pusher" di gel barrette e biscottoni proteici che non aveva quei gel miracolosi?

Poi, quando tutto e' diventato bello, cioe' in serata, altra corsa (report), per festeggiare.


sabato 24 luglio 2010

Monte Bartolo

Il parco con questo nome e' una vera palestra, per ciclisti (e purtroppo anche per motociclisti, che ci sfiorano a velocita' assurde) Il parco e' la montagnetta che collega Gabicce mare a Pesaro, con un percorso panoramico a picco sul mare, vallonato e piuttosto nervoso. Intanto dalla statale ci si inerpica a Gabicce monte salita fissa al 7%, alla francese (130m). Assolata, tanto per capire subito che aria tira.

Poi un po' di discesa, giusto per riprendere fiato, e su di nuovo per un gnocchetto, come li chiamano qui (138m). Ora c'e' una bella discesa, tecnica, che prelude alla salita piu' lunga (e faticosa, punte del 10%): Castel di mezzo, minuscolo borgo famoso (anni fa, ora e' un po' che non ci vado) per la Trattoria del Pescatore, 190m ancora un po' di discesa e su fino a Fiorenzola di Focara, dove una procace (dicono) barista accoglie i ciclisti e poco dopo una fresca fontanella permettono una sosta.

Da qui e fino oltre Santa Marina Alta e' un mangia e bevi sui 120/150m, fino alla discesa fino a Pesaro, che sarebbe facile se il fondo stradale fosse migliore. da qui si puo' tornare per la stessa via, oppure prendere la SS16 che presenta la "scalata" al Siligata come "GPM". Cosa che ho fatto oggi, quando ho capito che tornare con il maestrale contro sarebbe stata dura, per il parco. Certo che non e' stata unapasseggiata, tanto che lungo la discesa da Siligata a Case Badoli, il vento mi ha impeedito di superare i 45 kmh, quando si riescono a toccare i 65/70 kmh.

58 km faticosi perche' e' il terzo giorno consecutivo che monto in bici, contento perche' la forma sta tornando (ma la strada e' lunga) e le sensazioni sono buone.

Il giro di oggi
L'esercizio di ieri
Il giro di giovedi


giovedì 22 luglio 2010

Paese che vai...


...usanza che trovi. Qui (a Riccione) siamo tutti amici. Quindi niente "Lei", solo "te". Tocca prendere l'abitudine. Come stamattina, quando l'attempata cartolaia mi ha offerto un pezzetto di adesivo per chiudere una busta un po' piccola mi ha apostrofato con un "Ma di', basta che te me lo dici e risolviamo, no?" Che sapeva tanto di buffetto al cinno impacciato.

Prima ero uscito in bici con il Greg, e mi sono sorpreso di vedere tanti ciclisti in strada (ciclisti di quelli da gara), alle 9 di mattina, e ad un'eta' apparente da lavoro: ma qui non lavora nessuno? E poi mi sta bene, perche' -su mia richiesta- di percorso vallonato mi sono ritrovato sulle rampe al 14% di Montescudo. Alle mie rimostranze, la risposta e' stata "Ma di' mi ha detto che volevi un mangia e bevi, no?" Si, ma con pendenze umane, almeno. Va bene comunque, ma preferirei faticare meno, se posso. 45 km e 10 metri di dislivello a chilometro. Magari le mie gambe, gia' provate dall'esercizio podistico della mattina (3+1+3+1, con i 3 km lenti e il km al medio veloce, ma era solo meta' seduta, per via del metabolico e del tempo), avrebbero gradito un percorso piu' agevole.


mercoledì 21 luglio 2010

Rcionese



Senza la i e con una C sola, come dicono qua. Sono diventato cittadino della Perla Verde. Stamattina, di ritorno da Bologna (dove sono stato il week end) ho trovato il foglietto della visita della vigilessa e dei numeri di telefono da contattare. Nel giro di 2 ore e' passata ed ha potuto constatare che risiedo (o per lo meno potrei risiedere) in questa nuova casa.

Quindi ho schivato un'altra settimana di solitudine qua, sebbene i vantaggi siano innumerevoli, non ultimo la possibilita' di fare percorsi nuovi, sia di corsa sia in bici. Per non togliermi questa prelibatezza, ritornero' a Bologna domani pomeriggio, dopo aver fatto un'altra corsa metabolica domattina sul lungomare (accidenti a chi so io) e poi un bel giro in bici, probabilmente con il Greguratt, il quale si armera' di pazienza perche' tra me e lui c'e' un abisso (e non solo in bici!).

Comunque nel fine settimana appena trascorso io e Carla sabato mattina -cosi' come domenica- non siamo riusciti nell'intento di correre, ma lo abbiamo fatto lunedi, quando l'ho accompagnata alle 7 ai Giardini, incontrando tra gli altri- pure un'icona del triathlon bolognese, ovvero Paolo C., il primo bolognese doc ad essere andato a Kona.

Poi in mattinata mi sono pure sparato un po' di bici, e per non farmi mancare nulla ho fatto Via di Casaglia, parco Cavaioni, Sabbiuno e Pieve del Pino. Salvo poi tornare dalla Fondovalle Savena (credevo di riposare, io!.... tutta controvento!!)

Ieri poi ho accontentato Gianni (incontrato per la via un Luciano in disarmo), facendo il mio allenamento (25' di lento e 4 x 200 allunghi facili, per 2 volte) mentre lui rimane fedele al suo karma, ovvero corsa continua, e a seguire nel pomeriggio piscina in quel di San Giovanni, facendo 2/3 della seduta che dovevo fare. E qui ho rivisto con piacere Marino ed Ernia, la vecchia guardia del Pasta Granarolo.

Cosi' oggi mi sono preso festa (anche se avrei dovuto fare della bici, che faro' domani, con la corsa. Infine, prosegue la durissima lotta per rientrare in peso decente, giusto per non ribaltarmi sulla salita di Chiesso, il prossimo 26 settembre. Insomma, se non si fosse capito siamo entrati in zona mezzo IM Elba, con la ripresa a pieno titolo degli allenamenti. Pure da rcionese spurio. Ah, di, burdel!


La corsa di lunedi e di martedi
La bici di lunedi

sabato 17 luglio 2010

Un leone in gabbia, III giorno



Ieri mattina (accidenti a chi so io) alle 6 e mezzo mi sono alzato e ho fatto una corsetta metabolica. 40 minuti nel fresco (relativo) del mattino. Secondo costui avrei dovuto stare meglio. In parte si, ma il problema e' la doccia. In sostanza finisci comunque sudato, fai la doccia, ti asciughi, e se di nuovo fradicio. E ricominci da capo. Quindi 40 minuti di corsa e 40 di doccia. Alla fine, salomonicamente, decido che qualche volta mi alzero', ma preferisco farmi 10 km alla sera, con 33 gradi che alzarmi a certi orari.

Nel pomeriggio mi ha raggiunto Carla, e lei -potendo- e' andata in spiaggia. Io ho atteso, invano, i vigili che -lo ripeto- dovrebbero confutare la residenza. Quindi ero un leone in gabbia. Pur con internet, il tour de France etc... Oh! poi e' sempre meglio che essere uno di quelli che riasfalta la A14 di questi tempi...



giovedì 15 luglio 2010

Clausura, II giorno

Secondo pomeriggio di clausura. Loro non si sono visti e quindi devo proseguire anche domani. Quindi mattinata libera ma pomeriggio in casa. Oggi non e' andata malissimo, in fondo al sole ci sono 36 gradi ed in casa con il ventilatore soppravvivo. Stamattina sono pure riuscito a fare un mille a nuoto, con le palette per rassodare un po' le braccia inflaccidite da tanta passivita'. E mi chiedo: ma come fa il 70% della popolazione a non fare assolutamente nulla (di moto, intendo, sport e' una parola grossa, in questi casi) e a non annoiarsi?

In fondo (e lo dico perche' a me piace tantissimo) mangiare e rimangiare dopo un po' stomaca (vabbe' ormai l'ho detta) e poi con questo caldo e' un'impresa... Stare al sole, se per una donna puo' essere abbastanza facile, per un uomo e' un delirio... Penso anche solo alle goccioline di sudore che rigano i fianchi... O anche sotto l'ombrellone... Dopo un po' buongiorno/buonasera/che bel bambino e che due maroni! Una partitina a scala 40 o burraco? Mmmhhmsi, ma poi c'e' sempre quello/a che c'ha troppo culo....

Settima enigmistica? Ti guardano come un alieno. Giro in battigia? si ma con il cappellino che ti prendi un colpo di calore (ma qui stiamo un passo avanti, gia' facendo del moto)...

Insomma come fa la gente a non fare niente e a non annoiarsi? Io dopo 2 pomeriggi in casa (e poi che ho tv, satellite e web!) gia' mi sparerei nei maroni!


mercoledì 14 luglio 2010

Arresti domiciliari



Per ottenere la residenza in un indirizzo diverso da quello solito bisogna sottoporsi ad un periodo di arresti domiciliari. Non potrei descrivere diversamente lo status in cui sono ora, costretto ad attendere i vigili che -prima o poi e quando vorranno- verranno a decidere se la casa e' in condizioni tali da poter essere considerata residenza. Cosi' (contrariamente a quanto scritto nel post precedente, quando ho scoperto che glii uffici comunali di sabato sono chiusi), lunedi sono dovuto tornare per chiedere la residenza in Riccione.

L'addetta dell'ufficio ha voluto i documenti di prammatica: carta d'identita', patente, libretto auto. Il codice fiscale? L'ho perso, ma lo so a memoria! Non basta... Non basta? Perche'? Ah! Io devo vedere se il codice fiscale che lei mi da e' veramente il suo, e quindi voglio il tesserino... Quando hai delle risposte cosi' meglio lasciare perdere, convincerti che l'imbecille sei tu e fare buon viso a cattivo gioco, ovvero perdere un'ora all' Ufficio delle Entrate per un duplicato (che pure aveva il suo difetto, ovvero mancava la firma dell'addetto, pur essendoci il timbro...), duplicato che l'addetta comunale suddetta ha voluto ovviamente vedere (oggi). Cosi' da oggi e per almeno un po' di giorni sono costretto agli arresti domiciliari con una finestra d'aria al mattino (9-13) per fare tutto: spesa, allenamento e lavoro.

Per fortuna tra gli artigiani, internet e tour de france non mi annoiero', ma la notte mi mancheranno Carla e anche i miei gattoni. Per contro la casa e' bella, areata e in zona silenziosa. Allenamenti neanche l'ombra: correre con 36 gradi e' molto faticoso (eufemismo), in bici e' anche peggio. Rimane la piscina, ma sono nel periodo in cui il nuoto mi sta un po' sui maroni e andare in piscina mi pesa (e dire che qua a Riccione e' a walking distance dalla casa!). Pero' il peso scende... 87,1 stamattina. E -per la gioia di qualcuno- saro' piu' presente anche sul blog.

venerdì 9 luglio 2010

A volte risorgono


Sono (siamo) a Riccione. A pulire la casa nuova, ad arredarla quel minimo che serva per avere la residenza (che mi dovrebbero dare ad honorem, visto che e' dal 1963 che ci passo le estati o parecchi fine settimana). Domattina sara' il gran giorno passero' in Municipio per fare domanda.

Intanto, la settimana post Maratona mi ha visto nuotare per nulla, correre un po', come andare una volta in bici. Tutto con Gianni, il quale -adesso- corre piu' di me (in tutti i sensi) e pure in bici mi da lezioni (come e piu' di prima), dopo avermi fatto divertire per un po'. Nuotare dovevo mercoledi, ma gli artigiani riccionesi (elettricista ed idraulico), attesi per il primo pomeriggio si sono fatti vedere nel tardo pomeriggio e addio seduta all'olimpionica.

Paradossalmente, e al contrario di quanto avviene di solito, i servizi pubblici qui sono piu' lesti degli artigiani. Cosi' mi sono ritrovato il contatore dell'acqua prima ancora di avere un collegamento per la casa, il gas gia' 2 ore prima dell'appuntamento. E la luce attiva prima delle lampadine.

Di nuovo c'e' che ho di nuovo coscienza (quanto durera'?) che gareggiare alla soglia dei 90 kg e' un po' troppo, e tornato dall'Armentarola martedi ero 89,5. Stamattina un lusinghiero 87,6. Sempre pesi da lottatore di sumo piu' che da Ironman, ma intanto abbiamo invertito una (brutta) tendenza.

Stasera cena al Com'una volta, osteria familiare gestita in sala ruvidamente da un omone (Tiziano) che tutto sembrerebbe tranne quello che e'. Qualche anno fa la provammo e le sensazioni furono pessime: pesce quasi marcio e sapori indecenti. La classica croce sopra. Poi, nel corso di questi anni la continua presenza di gente, e -soprattutto- il fatto che sia sempre rimasto aperto ci ha fatto pensare che fosse un episodio sfortunato, e come dei buoni giudici abbiamo concesso una seconda possibilita'.

E siamo ancora qui a leccarci le dita! Cozze e vongole alla marinara abbondanti e saporite, a seguire per me gamberoni al sale eccezionali, specie intinti nella poccia di sale dolce di Cervia e olio extra vergine di oliva, e gamberoni alla catalana -piu' che sufficienti- per Carla. Sorbetto (frutto di un misunderstanding con il cameriere spagnolo) rosa, acqua e vino (mezzo litro frizzante della casa) per un 25 euro a testa. Risorto. Se ci passate e' in Via Galliano angolo via Diaz, nei dintorni della stazione, zona paese.

I report della corsa di martedi e della bici di giovedi

domenica 4 luglio 2010

Maratona dles Dolomites

Rimango sempre un po' intontito dopo certe levatacce. Piu' che la gara in se, e' proprio il fatto di dovermi alzare alle 4 e mezzo (orario ironman) per partire alle 6 e mezzo. Indipendentemente dall'ora in cui mi corico. Per me rimane un delirio. Comunque, ieri sera viste 3 previsioni del tempo, decido per una vestizione estiva, ma con cerata super tecnologica (acquistata all'expo, perche' io di quelle che si riducono intorno ad un mignolo ancora non l'avevo).

Alle 5 e 45 esco dall'Armentarola e mi avvio verso La Villa. Alle 6 e 10 sono in griglia "piccionaia", visto che il mio numero, il 9998, mi relega nell'ultima griglia, sottoposto alle urla belluine di romani (a destra) e di toscani, a sinistra. Molta gente (soprattutto ciclisti) non sa di essere molto sorda e non si rende conto che il tono della voce che hanno e' altissimo. Cosa che si aggrava quando telefonano (ma e' un po' piu' generalizzata): sembra che il tono si alzi a seconda della distanza cui si telefona.

Comunque, alle 6 e 35 (start ore 6.30) siamo gia' in centro a La Villa, ma passero' sotto lo striscione dello start alle 6 e 54. Ovviamente l'obbiettivo e' il percorso lungo, 138 km, 4200m di dislivello. Dopo Corvara si sale per il Campolongo: bastardo forte. 6 chilometri, ma con passaggi al 10%. Ho il miele sullo stomaco e quando mi sento chiamare rispondo male. Poi mi rendo conto che sono il nostro alfiere del triathlon (e dei VVFF) Andrea (Marsigli) in compagnia del nostro ex alfiere Davide Labanti e di un terzo che non ho riconosciuto.

La discesa dal Campolungo e' tranquilla, poi -senza un metro di pianura- su per il Pordoi. Qui mi sveglio, e me lo godo per bene: 11 km a 7%. Nonostante tutto e' quello che soffriro' meno. Discesa dal Pordoi gelida, perche' quasi tutta all'ombra (e potevo io fermarmiper indossare la cerata ipertecnologica?), e poi su subito per il Sella. Bastardo, bastardissimo. 6 km al 9%, e si sentono tutti. Qui capisco che il Giau non fa per me, oggi, e che il percorso medio sara' perfetto.

Infine il Gardena, un po' piatto un po' a strappo. Comunque il colpo d'occhio e' incredibile, qui come sugli altri passi, si vede il lunghissimo serpentone che sale... Arrivo a Corvara bello pimpante e imbocco il corridoio di passaggio per il secondo Campolongo. Nel durante di questi 6 km, mi accade di tutto: il piede comincia ad dolermi (ancora i plantari giusti per la bici non li ho), inizio ad avere crampi, il caldo mi sta prosciugando e un po' di sconforto perche' vengo superato dalla macchina di fine corsa, che qui passa chi ha una media sotto i 13 e mezzo...

Vabbe', arrivo al passo e decido di ritornare al traguardo. Quest'anno va cosi'. Alla fine 80km (compresa la risalita contro corrente all'Armentarola), bellissimi paesaggi e una faticaccia da rifare. Sperando nel sorteggio. Stasera, a cena, per consolarmi il buffet di dolci, anche se la meta' per me che sono allergico a noci e frutti di bosco, era offlimits.

Il report della Maratona

venerdì 2 luglio 2010

Armentarola



Come dire La Villa, Corvara... Insomma, Maratona dles Dolomites. Domenica saro' fra i 10mila partenti. E provero' ad essere uno dei finisher del percorso lungo. La settimana e' scivolata via fra un vero caldo (e quindi niente corse), una seduta di nuoto all'olimpionica di Riccione (scoperta, con bonus abbronzatura e lettino incluso nell'ingresso) e un doppio su e giu' di 4 km per Casaglia.

Insomma, uno scarico totale, di cui non avevo certo bisogno. Soprattutto la Tanita che non manca di farmi notare che il mio non e' un peso da ciclista. Neanche da passista, figuriamoci da scalatore. E dunque oggi, neanche il tempo di ammirare il nostro hotel (l'Armentarola, complimenti a sciffo per la scelta) che io e Carla abbiamo vestito i panni dei runners ed abbiamo imboccato il sentiero che porta a San Cassiano. Ad andare, tutto bene, anche perche' e' molto in discesa. Al ritorno sembravamo due sedentari cronici che tentano di andare a prendere il giornale a piedi per la prima volta nella loro vita.

L'altura (1500m) rarefa' l'aria quel tanto che basta per un padano che vive a 58m slm per sentirsi in apnea totale. Non oso pensare quando saro' sulle rampe del Giau, se devio prima sul medio).

Qui sotto 3 foto della vista dell'hotel (che ha un ristorante eccezionale, a cominciare dal buffet di insalate a proseguire a quello dei formaggi)