A Fabio, 5 aprile 2009.

martedì 27 dicembre 2011

Siusi allo Scilliar

23 dicembre

Siamo in viaggio per Siusi, località' scelta quest'anno come buen retiro natalizio, dopo aver oculatamente scrutato diverse offerte nel web. Il viaggio e' durato 3 ore, siamo usciti a Bolzano Nord e abbiamo preso la strada per Castelrotto-Alpe di Siusi, e dopo aver superato Fie' ci ritroviamo in questo delizioso paesino che e' posto proprio a 1000m.

Dominato dallo Scillar, un costone molto caratteristico e' località' di partenza ideale per ogni tipo di sport invernale, dato che con uno spettacolare viaggio di circa un quarto d'ora in cabinovia si arriva all'Alpe di Siusi, da dove, appunto, si può fare di tutto. L'altopiano e' famoso perche' in primavera ospita i runners keniani che vengono ad allenarsi quassu', tant'e' che hanno costituito un Runner Park permanente! Gia' adoro questo posto!!

Il nostro hotel, il Ferienhotel Diana, ci accoglie maestoso sulla via centrale, e la gentile receptionist ci illustra i nostri omaggi e le agevolazioni (massaggio di 25', solarium e sauna tiepida, fra le altre, oltre la zona benessere inclusa nel pacchetto). Nonche', il buffet di dolci pomeridiano. Ed essendo proprio l'ora, dopo esserci accomodati in camera (spaziosissima e con gran vista),

ci dirigiamo decisi verso il suddetto buffet. Amara sorpresa, pero', perché' l'unico dolce di oggi (e' il primo giorno di riapertura) e' uno strudel infarcito di noci (ricetta locale?) che non posso neanche assaggiare essendone altamente allergico. Mi rifaccio con i biscotti della casa, sublimi. Accompagnati da una deliziosa tisana.

Dopo un giro in paese ed aver svaligiato l'ufficio informazioni, ritornati in hotel ci godiamo una meritata sauna ed una nuotata in piscina, certamente più piccola di quelle cui sono abituato ma più grande di certi stagni che alcuni hotel offrono. E dunque arriva l'orario di cena, che consumiamo con gusto, (specie gli antipasti, numerosi ed eccellenti). La cena offre 3 portate, e già' queste sarebbero di troppo, se poi ci aggiungiamo antipasti a buffet (prima), formaggi, frutta e dolci (dopo) la cena e' vagamente pantagruelica.

Comunque stasera riesco a mangiare un crem caramel (ma non sembra di pasticcere) e un po' di tiramisù, questo (per fortuna!) senza noci (e ci mancherebbe!) Per il resto un fiorire di frutti di bosco, (altro cibo avvelenato per me) e quindi devo passare la panna cotta. Un altro giretto in paese per smaltire il cenone e alle 22 siamo a letto.

24 dicembre

Stamattina decidiamo di prendere la cabinovia ma ben presto Carla e' pentita: in uno dei punti più' alti -infatti- la corsa si ferma, una... due.... tre volte! E dato che c'è un discreto vento, dondoliamo. Meno male che le soste sono brevi, senno' sentivate gli ululati in città. E' incredibile come Carla affronti un volo oceanico con disinvoltura e poi in cabinovia si fa prendere da un panico assurdo.

Io, nel mentre, mi godevo paesaggio (fantastico!) e assaporavo l'escursione. Infatti appena scesi e' già un fiorire di cartelli di percorsi, ma Carla vuole avere il conforto dell'ufficio informazioni da cui dipartono altri sentieri, e su consiglio dell'impiegata imbocchiamo quello che arriva a Panorama, da cui torneremo qui ad anello passando da un altro.

Inserisci linkIl vento e' micidiale, pero', ma teniamo duro e arriviamo all'hotel Panorama gestito da tutti tranne che locali. Un'ottimo infuso alle erbe ci ritempra, e ripartiamo per la discesa, che nonostante sia meno segnalata della salita e' piuttosto divertente ed agevole. Ritorniamo all'Alpe in tempo per un piatto di verdure crude e cotte e 2 canederli fumanti al Bar centrale, per poi riprendere in discesa la cabinovia, che anche in questo caso ci riserva un paio di soste impreviste non volute.

Anche oggi il buffet di dolci dell'hotel e' pieno di noci i e frutti di bosco, e mi devo salvare (?) -ancora- con i biscotti casalinghi, e un altro infuso, stavolta alla menta.

La cena e' eccellente, anche se un minimo più' di territorialita' non guasterebbe (canederli, questi sconosciuti…) Alla fine ripiego sui formaggi, stante i dolci siano sempre pieni di frutti di bosco e noci. La consueta passeggiata post cena ci porta al caffè Europa per un ennesimo infuso digestivo miracoloso.


25 dicembre

Un cielo terso e un aria frizzante ci svegliano di ottimo umore, ed oggi i nostri itinerari ci portano al (ai?) laghetti di Fie', pluripremiati come fra i più' belli in Italia. Come al solito non troviamo subito il percorso, anche perche' -pur numerosi- i cartelli difettano sempre del nostro percorso. Comunque alla fine riusciamo a trovarlo e nel bosco il silenzio e lo spettacolo sono unici.

Anche il laghetto (gelato) ci offre uno spettacolo splendido, anche se definirlo eccezionale e' eccessivo. La strada del ritorno e' incantevole, con una vista superba della vallata. Non paghi decidiamo di fare un altro giro e puntare a Castelrotto, 3 km da Siusi, e anche questo paesino merita la fama che ha: molto intrigante e particolare.

Tornati in hotel ci concediamo l'ennesimo buffet di dolci (io i biscotti) e una tisana. Poi mi godo il massaggio offerto nel pacchetto, che non delude troppo le aspettative, e infine mi rivedo in tv Natale a casa Deejay. Stasera ceniamo presto, con in sottofondo le note di una cetra tipica ci gustiamo la nostra abbondante cena, stasera con il piatto principale a base di anatra all'arancia. Poi la solita passeggiata al chiaro di luna per cercare di digerire anche questa cena. Ma tutto sommato e' un sacrificio ripagato dai magnifici spettacoli che la natura sa offrire: vuoi mettere lo smog di Bologna? Domani torneremo sull'Alpe di Siusi, e con buona pace di Carla con l'autobus (invece che con la cabinovia) per cercare di arrivare (piedi permettendo) alle Panche delle Streghe.

26 dicembre

L'autobus ci arriva puntualissimo e in poco piu' di un quarto d'ora (e allo stesso prezzo) ci porta a Compatch, localita' principe dell'Alpe di Siusi. Trovato in fretta il percorso per la Bullaccia, ci incamminiamo su questo sentiero riservato ai pedoni: e' incredibile perche' in molti posti i sentieri che normalmente in estate sono preda degli escursionisti, in inverno si trasformano in pista da fondo, ma qui lo spazio e' tantissimo e ci sono non solo le piste per lo sci alpino, quella da fondo ma anche piste per lo slittino e i percorsi pedonali. Il percorso e' segnalato e battuto, soleggiato e -finalmente- senza vento.

C'e' subito una brusca salita, ma ben presto il percorso sale dolcemente e una volta arrivati sul pianoro si puo' fare il giro attorno alla Bullaccia, passando per la Engelrast (punto panoramico) e la Arnikahutte, rifugio da cui parte la breve escursione alle Panche delle Streghe (qui molto popolari) che non abbiamo fatto per mancanza di tempo. Il giro per ritornare al Compatch e' un po' a strapiombo, ma molto suggestivo.

Ridiscesi a Castelrotto e ritornati a Siusi a piedi, in hotel ci godiamo il buffet di dolci ed essendoci una Sacher finalmente posso lasciare i biscottini. L'infuso di montagna mi aiuta a digerire le 2 fette di torta. L'orario di cena arriva in fretta ed anche stasera la cena (e gli antipasti) sono di ottimo livello, cosi' come la birra Pusterthaler alla spina. L'unica nota negativa, per ora e' che hanno alzato il riscaldamento come se volessero bollirci! Il termometro, in camera, stamattina dopo aver tenuto la finestra aperta tutta notte, segna 24 gradi!



27 dicembre

Stamattina, prima della partenza, gli acquisti d'obbligo: tavaglietta tipica per mamma, grappa barricata per babbo, strudel per noi (per festeggiare l'ultimo dell'anno) e puntata al Maso Pflegerhof per l'acquisto delle tisane che ci hanno consentito di digerire tutte le merende le cene (in particolare la Tisana del Maso). Siamo ritornati a Bologna, molto a malincuore, ma soddisfatti di aver conosciuto un posto molto bello, dove certamente ritorneremo. Cosi' per riimmergerci nella realta' niente di meglio che una seduta di nuoto con i master, circa 3000m ad un ritmo non certo polleggiato.

lunedì 19 dicembre 2011

Firenze pics!

Da Firenze, foto in cui corro (ed e' un evento!)

Sopra, il passaggio sul Pontevecchio a colori, sotto in bianco e nero...

Ancora (sotto) sul Pontevecchio


Sopra, Piazza della Signoria, sotto il Duomo



Sopra, quasi all'arrivo... e sotto la dirittura finale


domenica 18 dicembre 2011

Storto

Ieri, la mia adorata mogliettina ha avuto la splendida idea di fare una passeggiata su per via Casaglia arrivando a San Luca. Niente di male, anzi, un warm up ideale per la maratonina di oggi, ma i miei piedi e il mio ginocchio (last entry nella sezione "doloretti ricorrenti") non hanno gradito...

La prima giornata di freddo vero (e vabbe', 2 gradi sotto...) e' coincisa con la maratonina del Progresso (e meno male che quest'anno non c'e' stata neve), ma anche con un bel filotto di sfighe da far incazzare un monaco tibetano. Del freddo abbiamo detto, oh! siamo al 18 dicembre, fino a ieri si poteva girare con il trench...

Perfettamente in timing ci presentiamo alla doppia tenda del Porta Saragozza per io affrontare la Maratonina del Progresso, in cui ero certo di fare un tempo superlativo, essendo ancora "in onda" maratona. Certo, abbiamo posteggiato un po' distante, e con l'aria importata dalla Siberia che tirava stamattina magari avremmo preferito un qualcosa di piu' vicino.

Carla, che non faceva la competitiva, alle 8.45 parte. La mia gara parte alle 9.30, e come e' gia' successo diverse volte, qua riusciamo a perderci in un metro quadrato, cosicche' nel post gara entrambi riusciamo a congelarci (perche' comunque fa freddo, sempre). Alle 9.20, dal tepore della tenda, sono costretto ad avviarmi alla partenza, ma ora comincia il bello. Avevo dichiarato che avrei tenuto un ritmo di 5.45/km per la prima meta' e poi -se i piedi mi aiutavano- provare ad accelerare fino a 5.30/km per i restanti 11 km.

Cosi' 5 minuti prima dello start, quando smanetto sui tasti del Garmin il primo urlo di dolore: "Tasti Bloccati"..... Che cavolo ho pigiato per combinare una tale situazione? Provo diverse combinazioni.... Niente il mio bel Garmin 310 XT bloccato nella schermata piu' inutile "Cronologia, Allenamento, GPS, Impostazioni". il led della carica, quello del cardio, l'omino che corre e a destra l'ora, talmente in piccolo che dovrei fermarmi per leggerla.

Niente da fare, sono costretto a malincuore a partire senza il mio fidato gps. L'unico a cui era successa una cosa simile e' Dario, ma non lo vedo nei paraggi, e non saprei a chi altro chiedere. Il buon Roberto C. mi dice che fara' la mia andatura, e che possiamo farla assieme. In breve pero' mi sento come solo, pur fra centinaia di corridori, e sperso, non avendo dati certi della mia prestazione. In verita' un'idea ce l'ho, e quando raggiungo il gruppetto delle Saragozza Girls mi dicono che il loro passo e' sui 5.40/km (sovrastimato), e per un paio di chilometri mi aggrego volentieri a questo gruppetto.

Ma la gamba gira stamattina, e mio malgrado allungo. A quanto? Boh, a questo punto direi 5.30/km, a sensazione, ma forse anche piu' veloce. Al terzo chilometro vedo Carla, che (dopo) mi dira' essere fiacchissima e che e' riuscita a fare solo un giretto corto, e pure camminando, ma con tanta volonta' ha fatto un secondo giro, dopo.

Durante i primi 5 km raggiungo e supero gruppetti, ma qualcuno a sua volta mi supera. Insomma tutto normale. Poi abbasso lo sguardo e un ventre enorme sporge da sotto la maglia... Mi sto gonfiando d'aria come una mongolfiera, e (ovviamente) tutta quest'aria mi comprime i polmoni. Rallento, sono un po' in affanno, lotto con questo essere per un po' ed alla fine sembra che la situazione si plachi un po'. Salto comunque il primo ristoro e al settimo chilometro mi concedo un gel: di nuovo l'essere sotto la maglia si gonfia in maniera incredibile.

Al dodicesimo chilometro i primi accenni di mal di piedi: ho capito! Non e' giornata... e quasi al tredicesimo chilometro la strada (Via del Lirone) si divide: a sinistra si va per gli altri 8 chilometri della maratonina, diritto per il traguardo. Ho tirato dritto. Fanculo va!

PS. Alla fine ho fatto 13 km a passo 5.30/km. Anche scarsi.

sabato 17 dicembre 2011

Test

Dopo oltre 2 anni venerdi mi sono sottoposto al Test di Conconi sotto l'attento sguardo del coach, lui scettico io ottimista su eventuali miglioramenti dello stato di forma. Il risultato e' stato che rispetto a due anni fa sono migliorato. Eccome. Senza entrare nei particolari (i miei parametri rimangono sempre mediocri, rapportati all'eta') ho migliorato la velocita' di soglia di oltre 20", ed anche la velocita' di punta e' risultata migliorata.

Insomma, se avessi dei piedi normali, potrei anche togliermi delle belle soddisfazioni. E pensare che proprio quest'anno i miei allenamenti non sono stati certamente regolari ed ottimali. Rimarcherei solo le folli scalate in bicicletta sulle Dolomiti e sul Monte Grappa, ma per la corsa e per il nuoto sono stato molto indisciplinato. E nonostante tutto, sono riuscito a migliorare il personale in maratona. Il coach ancora non se ne capacita, ma io so che il miglioramento del fisico con un peso che numericamente magari non e' tanto diverso dal passato (a New York, l'anno scorso, pesavo uguale a Firenze quest'anno), ma evidentemente le massa magra ha preso il posto di una parte della massa grassa, dandomi maggiore agilita' e velocita'.

Ho poi potuto essere supervisionato dal coach stesso nella seduta di nuoto che aveva con una sua pupilla, L., valente duathleta in netto miglioramento nel nuoto e sono quindi tornato alla piscina Dogali di Modena, che frequentavo d'estate poiche' e' una 50m, e come si sa a Bologna le piscine da 50m languono. Il test, anche in questo caso, e' stato positivo, anche se alla lunga ero distrutto. Esperimento che il coach ha gia' detto di voler periodizzare, perche' come elemento di disturbo (ovvero come tappo e centroboa) sono fantastico e quindi -per la crescita natatoria di L.- un grosso (grasso) stimolo.

Per contro il mio alimentarista (giovedi) e' disperato: mi aspettava 5 chili piu' leggero. Io gli ho spiegato che abbiamo sbagliato alcune cose, come ritenere il periodo giusto di stacco ottobre/novembre (secondo lui), mentre io penso che il periodo migliore sia dicembre, e su questo ho promesso che da qui al 14 gennaio (piu' o meno) mollero' tutto (tranne il nuoto, senno' mi cacciano!) Ho cercato di spiegargli che far dimagrire me e' un'impresa titanica, e che il sorprendete risultato di aprile e luglio (quando riuscii a vedere per due volte 79,xx kg) sono risultati eccezionali, destinati probabilmente a ripetersi e a stazionarsi con la dovuta (mia) perseveranza e (sua) pazienza.

A parte cio', questa settimana solo qualche nuotata, e, convinto il coach, la ripresa vera del programma di allenamento a dopo l'epifania, da cui iniziera' la preparazione (tutta personalizzata) alla 100k del Passatore e all'IM di Nizza. Per iniziare.

domenica 11 dicembre 2011

Limbo

Il mese di dicembre, per me, e' una specie di limbo. Il natale ultimo baluardo dell'eccesso lo vedo vicino, e nonostante cerchi di evitarlo, mi ci ritrovo immerso. A cominciare da mia madre, che ha ancora voglia di organizzare bridge con venti persone fameliche il cui unico scopo e' strafogarsi nei manicaretti preparati per l'occasione.

E -naturalmente- io (e Carla) siamo le cavie dei suoi esperimenti culinari, stavolta trippa (che adoro, ma che ho dovuto congelare), una variante per nulla dietetica del montebianco (sempre con panna, meringhe e castagne) e il cuscino giallo, sorta di pan di spagna a strati alternato a crema di mascarpone imbottita da mandorle sbriciolate. Una cena da -almeno- diecimila calorie, insomma.

La festa sociale, andata in archivio lo scorso 1 dicembre, mi ha visto in prima fila nel buffet, ed anche a tavola ho difeso la mia fama. Per fortuna sono stato coinvolto in numerosi chiacchiericci e i dolci li ho potuti solo annusare. Ma c'e' anche -sotto casa- la (antica) Fiera di Santa Lucia, che sebbene abbia drasticamente diminuito gli stands alimentari, rimane sempre una tentazione unica.

E siamo solo all'11...

A Natale ci saranno 4 giorni in montagna, hotel Diana in Alpe di Siusi, dove avremo la pensione 3/4 (mitigata forse da lunghe passeggiate o qualche uscita con gli sci da fondo, a seconda del meteo), ed e' sicuramente meglio dei canonici pranzi/cene familiari che impediscono di alzarsi da tavola dalla cena del 24 al pranzo del 26 (eh, i rimasugli....) In mezzo, ovvero da qui al 23, la visita dall'alimentarista, la (timida) ripresa degli allenamenti, perché se anche il clima rimane favorevole, andare in bici e' comunque "freschino", nuotare alla lunga annoia e correre usura i miei piedi.

Quindi una nuotata lunedì e venerdì, un'uscita in bici mercoledì e sabato, una corsetta la domenica, o meglio giovedì 8, su per via casaglia a raggiungere l basilica di San Luca. E da gennaio cerchiamo di partire con il piede giusto, ed anche con il peso giusto. In ogni caso una buona base, visto che sotto gli 84 kg in questo periodo non ero mai stato. Un ultimo sforzo il 18, alla Corrida del Progresso, storica maratonina pre natalizia, spesso accompagnata dalla neve, e poi penseremo al 2012, a modo.


lunedì 5 dicembre 2011

Pecora nera

Una bella settimana di dolce far niente (se non qualche vasca in piscina) mi ha portato ad affrontare la Camminata del GJM (12a edizione, 12,56 km, GJM e' l'acronimo di Gnarro Jet Mattei) in tutta tranquillita', ed ho fatto il mio miglior tempo anche su questa gara, migliorando il tempo del 2008 di oltre un minuto e 20", pur avendo il problemino fisico del ginocchio, adesso che i piedi mi danno un po' tregua.

Ora, se due indizi fanno una prova, e' chiaro che devo ricercare il motivo di questo miglioramento dello stato di forma, considerando che non sto seguendo per niente il programma di allenamento del coach (il quale ha prosaicamente affermato che ogni pastore ha, nel proprio gregge, una pecora nera, ed io sono la sua pecora nera), mi alleno veramente a sentimento, trascurando la bici (e' freddo e umido!), per la corsa mi limito allo stretto indispensabile, e anche nel nuoto sono piuttosto indisciplinato. Non sono neanche troppo in forma guardando la bilancia (attualmente sono sopra gli 83), e cio' mi causera' un cazziatone dell'aguzzino (l'alimentarista). Eppure...

Se poi allenare gli altri contribuisse al mio allenamento allora sarei a cavallo, visto che adesso mi ritrovo ben due aspiranti triathleti da crescere.

lunedì 28 novembre 2011

Scusate....

Con gli ultimi 14 km (domenica scorsa) di corsa, una seduta di nuoto lunedi, ed una uscita in bici (mercoledi), mi sono presentato a Firenze pronto ad una maratona passeggiata, piu' che ad una maratona di corsa. Il sabato poi, (arrivati in mattinata con un puntualissimo Frecciarossa) abbinando -come al solito- l'utile al dilettevole, avevamo consumato il pasto medievale prenotato presso il ristorante Divina Commedia, a base di crostini misti, panzanella, ribollita, pappa al pomodoro, cinghiale e polenta (Carla) e trippa (io, che ho rinunciato al vino, se non per un assaggio). Quindi piu' che un carbo-loading ho fatto un protein-stockage, in verita'.

Registratici all'hotel (Brunelleschi, upgrade a 4 stelle frutto di un overbooking del primo hotel prenotato) abbiamo continuato sulla refrain "tutto cio' che non va fatto il giorno prima della maratona", andando a piedi a ritirare il pacco gara (che non era vicinissimo dal centro). Li abbiamo fatto foto, incontrato gente (nelle foto, Duracell e Stefano Baldini), firmato il cartellone e curiosato fra gli stands.

Poi abbiamo continuato a passeggiare per tutto il pomeriggio per il centro, il cui fondo stradale non e' ne' piatto ne' morbido, per via dei lastroni e dei sanpietrini. Una iattura per i miei piedi. Comunque ero convinto di non aver speranze, e quindi ero assolutamente consapevole che cio' che stavo facendo era (completamente) sbagliato.

La sera altra cena (eccellente, Ristorante Gabriello), stavolta a base (ma non solo) di carboidrati, ovvero risotto con spinaci e gorgonzola, maledicendomi dopo per aver preso un cibo "stringente". La nottata date le scarse aspettative l'ho passata benissimo, e la mattina (colazione abituale) ho solo sacramentato per il freddo, davvero pungente. Comunque sono in griglia (la penultima) poco prima delle 8.50, discretamente imbaccucato anche se nel gruppone mi sono un po' riscaldato. Maltodestrine nella bottiglietta, gel nelle tasche posteriori.


E dunque alle 9.20 viene dato il via, e ci impiego circa 5 minuti per oltrepassare la linea della partenza. Da qui in poi e' stato una bella gara, le gambe giravano, i piedi hanno sopportato ben oltre ogni aspettativa (solo al 23imo chilometro la prima sosta) e il pubblico veramente carino. I volontari dei ristori caciaroni. Anche il folto gruppo dei Pastaroli mi salutava festoso, e mi dava coraggio.

Peccato che dopo il 30imo chilometro, ovvero quando comincia il toboga dei lastroni/sanpietrini/asfalto sconnesso del centro la sofferenza ai piedi si e' fatta pesante, costringendomi a numerose soste, non permettendomi piu' di tenere in vista i palloncini bianchi (4 ore, persi pero' al 25imo), poi quello dei palloncini delle 4.15 persi al 35imo, ed infine con i denti (ed una sofferenza indicibile ai piedi) ho tenuto dietro quelli blu delle 4.30.

Ovviamente tutti facevano riferimento al tempo di gara, ovvero quello del colpo di cannone. Cosi' alla fine il mio real time (cioe' preso nel momento in cui io passo materialmente sulla linea di partenza non quello del cannone e' di 5 minuti sotto (esattamente ed ufficialmente 4:25:24, che e' a tutti gli effetti il mio personale in una 42k, contro i 4:29.25 con cui sono classificato). Rimane il dubbio sulla distanza, che al mio Garmin viene riportata di 43,24 km ovvero un km abbondante in piu', forse dovuto ad alcuni passaggi sotto i tunnel e in citta' (5.04 fa riferimento al passo tenuto nell'ultimo km).

Alla fine sono discretamente provato, ma non distrutto, e sinceramente poi ho camminato un bel po' senza grossi problemi, riuscendo perfino a raggiungere via de' Bardi per un pranzo eccellente al Golden View Open Bar (tagliata di manzo con gorgonzola e radicchio con pane super e Brut Rose' Franciacorta) allietata da splendida vista sul Pontevecchio. Poi il ritorno in treno.


Quindi, scusate se avevo detto che non avrei fatto chissache'.

mercoledì 23 novembre 2011

Sono andato a Canossa


Letteralmente, ma senza aver nulla da farmi perdonare. L'occasione e' venuta per l'acquisto delle nuove scarpe Newton da correre, sia mie sia di Carla e alla Maxent di Albinea sono certo di trovare le Newton e non solo. Stavolta, pero' ho caricato la bici, dato che da Albinea ci sono alcuni interessanti percorsi su cui pedalare. Nebbia svanita ed in poco piu' di un'ora ero la', dai mitici Gianluca e Marcello, dove oltre a fornirmi di splendide scarpe nuove mi hanno anche presentato i nuovi prodotti, molti di quali irresistibili (bici Scott e Look su tutto), e mio malgrado ho ceduto solo su dei gambali X-Bionic (di cui mi ha detto meraviglie), gel e barrette.


Da li' sono arrivato a San Polo d'Enza, e trovato un parcheggio ho imboccato la salita per Canossa che passa da Grassano. Dieci chilometri nervosi ma molto panoramici, anche se mi sfugge il motivo per cui una duchessa abbia preferito le pendici degli appennini reggiani, nella seconda meta' dell'anno 1000, avendo a disposizione un territorio che dalla toscana arrivava fino al lago di Garda. Me lo chiedo perche' e' risaputo che quel periodo era particolarmente gelido (meteorologicamente parlando), e perche' io, nonostante fossi piuttosto coperto e con il termometro che segnava 12 gradi patissi un freddo micidiale. Ai piedi delle rovine del castello (540m), inoltre, tirava anche un vento freddo che entrava direttamente nelle ossa.


Dopo aver scattato qualche foto sono sceso verso Ciano d'Enza, convinto (ma non del tutto) di fare l'ascesa da questo versante. Arrivato a Ciano ho preferito risalire per scaldarmi, il che e' tutto dire... Dalla cima sono repentinamente ridisceso a San Polo, per un giro di 2 ore abbondanti e quasi 36 km.

Ieri avevo riposato, mentre lunedi sono andato a nuotare: la solita impegnativa seduta di nuoto.