Dopo il sabato di trasferimento a La Spezia, oggi ho corso la GF della Citta' della Spezia. Continua l'avvicinamento all' IM di Lanzarote, dove trovero' vento e' salite, e cosa meglio delle Granfondo, dove gli stimoli, i paesaggi e l'organizzazione eccellono? Cosi' dopo un breve riscaldamente sulla passeggiata marittima di La Spezia, e aver salutato gli amici del Team Salieri, fra cui un pimpante Emanuele Negrini, mi metto in griglia con congruo anticipo, ma sono gia' abbastanza indietro. Dallo start a quando riesco a passare sopra il tappeto rosso sono gia' passati 5 minuti. E dietro c'e' ancora tanta gente. Dico subito che e' una GF devastante, seppure non abbia un dislivello altissimo (2683m ca.) essendo ad inizio stagione "uccide". E' devastante anche perche' dopo neanche 2 km dallo start c'e' la salita Litoranea (6km) e dopo una breve ma insidiosissima discesa inizia la Volastra, salita ostica con i 300m iniziali al 11,3% (ufficiali, ma molti dicono sia un 14%) che massacrano le gambe. Poi via via le altre, Passo Termine, Colle di Gritta, Montale e Reggimonti, che apre la strada al Passo del Bracco, 8 km mai duri (massimo 7,1%), ma lunghi (e ostici, specie se c'e' il vento contro), e poi una discesa a rotta di collo di 11km, fino ai due strappi finali, dopo 25 km di mangia e bevi, il secondo dei quali, Viseggi, una vera bastardata, perche' oltre ad avere un 8,2% di strappo massimo (che dopo 118 km si sente di piu'), sovrasta La Spezia, ormai li' a pochi metri. Infine con una discesa piuttosto pericolosa (per giunta doppio senso) si giunge all'arrivo.
Aggiungo che ho fatto poco meno che pieta', arrivando 974° (su 997 del percorso lungo) ad una media cicloturistica, 20,33 all'ora, nonostante mi fiondassi in discesa alla massima velocita' possibile. A margine (ma non troppo) vento forte sempre (anche ai 33 kmh) e diverse cadute (spero) senza conseguenze. Tempo finale in real time 5h59 e spiccioli, ma l'importante era fare un buon allenamento (e soprattutto crederci a quest'ultima affermazione :-P)
Il "Negro" (Negrini) si e' limitato a fare la gamba, coprendo il percorso lungo in 4 e 21, arrivando a meta' classifica.
Ecco comunque la descrizione completa delle salite (dal sito del G. S. Tarros, organizzatore della GF:
Litoranea, che si affronta appena lasciata La Spezia ed lunga Km 6, con un dislivello 290 metri, pendenza media del 4,8% e max del 7%. E' la prima salita "di assaggio", pedalabile ma che non va' presa al massimo perché rischia di tagliare le gambe;
Volastra, che porta a S. Bernardino, dopo un primo spettacolare passaggio in dolce discesa sulla costa delle Cinque Terre. Attenzione allo strappo iniziale del 11,3% ma da ricordare che dopo i primi 500 metri non è finita perché in 5 Km di salita, con qualche sali e scendi, si arriva a 495 mt dopo aver fatto 370 metri di dislivello, con una pendenza media del 7,4%
P.sso Termine scollina a 525 mt di altezza dopo 2,8 Km, ma fa tirare un po' il fiato con i suoi 80 metri di dislivello, pendenza max del 5% e una media del 2,9%
Colle di Gritta vi aspetta, dopo la bellissima discesa a Levanto di 310 mt, pendenza max del 8,2% e media del 7,4% e lunghezza di 4,2 Km
Montale è la nuova salta dal 1999. Pedalabile è lunga 5 Km, con un dislivello di 290 metri, pendenza max del 7% e media del 5,4%.
Reggimonti ci porta al Bivio per Framura a 410 mt, con una salita di 6,2 Km, pendenza max di 7,3%, media di 6,5%
P.sso del Bracco, cima Coppi della Granfondo , sfiora i 600 mt di altezza (580 mt) con una media del 4,5%, max del 7,1% ma è lunga 8,8 Km. Rappresenta l'ultima salita impegnativa della Granfondo.
Termine di Roverano (lunghezza 1,6 Km, pendenza media 6,6%, max 7,5%) e Viseggi (lunghezza 2,4 Km, pendenza media 4%, max 8,2%) hanno invece la caratteristica di essere alla fine della fatica per cui, anche se corte, si faranno sentire.