A Fabio, 5 aprile 2009.

venerdì 30 aprile 2010

St. Croix Day 4 - Divi Carina



Conoscendo la situazione dei miei piedi, qualcuno si potra' stupire se dico che oggi la corsa e' lo sport che e' andato meglio... Stamattina, infatti, corsa "brucia grassi" di (ben) 5 km, con il fisico che sembra gia' assuefare questo caldo umido spaventoso. Anche il passo era piu' veloce e le 4 salite affrontate di corsa.

Alle 11 c'era lo swim train sul percorso: con stupore mi accorgo che non ho fatto riparare il body e ho la cerniera rotta: per evitare l'effetto paracadute decido di indossare solo il mutino, e poi mi butto.


Siamo mischiati con quelli che faranno lo sprint e quindi non mi rendo conto se sono davvero cosi' incapace per davvero o se ho beccato solo sprinters, fatto sta che ben presto mi ritrovo nelle retrovie. Taglio anche le ultime due boe, ma alla fine per un 1600m ad occhio (il 310 in acqua perde la bussola...) impiego ben 36 minuti contro i previsti 32-33. E' vero che mi sono ritrovato ben presto da solo ma insomma, proprio nel nuoto, quello dove vado meno peggio!

Oramai e' mezzogiorno, e decidiamo di mangiare qui: la mini birreria e' cio' che fa al nostro caso: Fish&Chips ed una chiara lager molto mielosa. Dovevamo stare leggeri per il BBQ della sera... Trovo (finalmente!) il meccanico. Anche se oramai la bici e' montata verro' domani per serrare il pedale e comprare le cartuccie CO2 (che invece faccio subito).

Tornando verso l'hotel ci concediamo una deviazione per il punto piu' ad est degli USA "assoluto" (quello continentale e' a Key West) ovvero Point Udall.


Per il resto del pomeriggio aspetto che scemi il calore, inutilmente. Alle 5 mi decido e inforco la bici: 895m (ottocentonovantacinque metri) e pftiiiiiiiiiii: ho forato un preziosissimo e semi nuovo (100 km) tubolare. Dopo una certa dose di moccoli al vento, a piedi torno scornato in camera, ma con un intuizione butto la bici sull'auto e mi fiondo a 50 miglia all'ora a Christiansted: forse sono fortunato a trovare il meccanico ancora aperto? Infatti, e domani la bici sara' pronta. Per la Bestia?


giovedì 29 aprile 2010

St. Croix Day 3 - Divi Carina

Come al solito i peggiori presentimenti diventano incubi. Stamattina alle 5 mi rigiravo nel letto, il fuso devo ancora assorbirlo, anche se per domenica, dovendomi alzare anche un po' prima delle 4 non va male. Dopo aver cercato inutilmente di riaddormentarmi, sorto nel frattempo il sole mi sono letto un po' del libro (io ucccido di Faletti) poi ho deciso di provare a correre.

Ore 6 e 30, in strada io e Ciofanni, uno svizzero dall'eta' apparente di 50 anni, magrissmo e tirato come un pro, che gia' correva. Mentre io cercavo di farlo lui andava in bici, mentre io facevo la doccia lui si faceva qualche centinaio di metri a nuoto. Io, dopo 24 minuti di corsa ero bagnato come uscito da una doccia, ma soprattutto accaldato come dopo una marcia forzata nel Sahara. Due salite (11 e 10%) del percorso quasi camminate e uno stato depressivo generalizzato.

Vabbe! -mi sono detto- alle 11 ci tiriamo su per lo swim train sul percorso... E cosi', dopo colazione siamo andati a Christiansted per vedere la citta' e provare il mare. La citta' e' molto strana, ma anche molto bella.







Alla seconda ho rinunciato, ma il percorso a nuoto in mare (piatto e caldo) bisogna studiarlo un po'). Anche perche' e' tortuoso come quello in bici. Domani pero' lo provo di certo.

Gia' che ci sono mi informo su chi potra' montarmi la bici, dato che in tutta St. Croix non c'e' un biciclettaio (qui solo snorkeling o sub in mare e cavalcate tranquille su terra): il direttore della gara mi assicura che nel pomeriggio al King Christian ci sara' il meccanico. Cosi' tranquillizzato (e' il mio terrore, dovermi rimontare da solo la bici) decidiamo, io e Carla, di fare il giro della bici. Le condizioni delle strade ad ovest sembrano un po' meglio della parte ad est. Beast e le deviazioni per evitare l'aeroporto a parte: la seconda perche' e' un mezzo sterrato con 7 gobbe distruttive, la prima perche' e' anche peggio di quanto si possa immaginare. Comunque anche viste mozzafiato...


Zero punto sette miglia di pura salita, che parte al 14,5% appena imboccata la 69 dalla litoranea e il grado si alza fino ad un traumatico 21% (tornante preso stretto, ma anche largo mica cala di molto...) il tutto condito da commenti tipo "half way" e "get triple". Quando poi sembra finito altri 70m di strappo, sottolineati da un disegno artistico. E siamo solo al 34imo chilometro. Il Barbotto una pacchia, al confronto... Il resto del percorso magari non ha grandi strappi (ma un altro 15% l'ho visto), ma nemmeno un metro piatto.

Nel pomeriggio la grande delusione di scoprire che del meccanico neanche l'ombra, e scornato torno all'hotel: mi tocca, stavolta. Non va neanche male, prudentemente mi ero portato la chiave dinamometrica e riesco senza neache troppi moccoli ma tanto sudore a montare tutto: ho solo dimenticato la brugola per i pedali, spero di recuperarla fra gli aitanti atleti che sono arrivati. grazie alla pompa di Ciofanni gonfio anche le ruote, e domani provero' a fare 2 pedalate. Anche la Beast, si' prima di domenica: tanto perche' mi voglio male.

Infine l'animazione dell'hotel ha previsto la gara di paguri e un tristissimo karaoke. Ma noi eravamo a Christiansted a mangiare un Kalalooli.

A chiudere la versione St. Croix della Mustang (ovvero la macchina per una settimana) , e un particolare della targa:



mercoledì 28 aprile 2010

St. Croix Day 2 - Da Miami a Christiansted




La Mustang ("solo" il 3.7 di cilindrata, ma pur sempre da 305 cv) alle 9, come detto, e' tornata da Thrifty, il rent-a-car. Un esperienza mistica. Unica delusione, il sistema anti pattinamento che non permette sgommate.

Noi, alle 9 e mezzo siamo in aeroporto, partenza ore 12 e 20. Inspiegabilmente ci danno 2 posti non contigui, sul volo, e quando ce ne accorgiamo e' tardi. Il 737 ci accoglie, gia' diversi triathleti vanno sull'isola ma io non ne ho uno a fianco. Anzi, sembra 50 cent: 2 metri per 200 kg. Io sono al finestrino e lui in mezzo. Per fortuna 2 ragazze che volevano stare vicine fanno in modo che alla fine il 50 cent cambi fila. Ed io mi ritrovo con una sana gioventu' dormiente.

Atterrati un po' bruscamente, appena varchiamo la soglia un caldo pazzesco ci investe. Tempo 2 minuti e sono zuppo. Le formalita' sono inesistenti (e' un volo "domestico"), e mentre Carla recupera le valigie io ritiro il van. Le Isole Vergini USA sono l'unico paese al mondo dove si guida a sinistra con le auto "classiche", ovvero con il volante a sinistra. Misteri dei caraibi...

Il Divi Carina sta alla starting zone, al cuore della gara, cioe', come il club La Santa di Lanzarote a Playa del Carmen. Ovvero dalla parte opposta. Vabbe'... Dall'aeroporto siamo al Divi in un'oretta ed in questo lasso di tempo passo dall'euforia alla disperazione. Intanto c' e' un vento pazzesco (e domenica prevedono ancora peggio), il percorso di bici -almeno il pezzo a sud- non e' vallonato, peggio: non ha un metro piatto. Ancora, il fondo stradale non vede bitume dagli anni '70. Credetemi, non lo faccio apposta, ma "the toughest (half) ironman in the word" li becco tutti io.

Insomma un mezzo IM con un caldo stile IM Arizona (di aprile), un percorso bike stile 70.3 Wimbleball Lake (1400m, il dislivello, in 90 km) e, con un vento stile IM Lanzarote. Se ci mettiamo che la muta sara' vietata (l'acqua ha la temperatura del brodo di pollo in ebollizione) e che non ci sono negozi di bici, posso anche non tirarla fuori dal valigione, godermi questi 7 giorni in spiaggia e dimenticare il triathlon.

E comunque ho tempo fino a sabato per decidermi. Intanto vista della spiaggia del Divi, e piu' sotto la vista dalla camera.



martedì 27 aprile 2010

St. Croix Day 1 - Miami


A volte sei in anticipo tu e gli altri in ritardo. E viceversa. Stamattina eravamo noi in anticipo e tutto il resto in ritardo. Come al solito preghiamo che abbiano imbarcato la bici… A Madrid il transfert e’ lungo, ma anche qui abbiamo un po’ di tempo. Siamo sul volo per Miami con alle spalle la tipica famigliola lombarda con ragazzino pestifero che i genitori non riescono a gestire.

Un viaggio un po' tribolato, ma alla fine siamo al Baymont Motel & Suites (in realta' assai malmesso e sporchino) dopo aver sdoganato noi, i bagagli e la bici, lasciata per comodita' al deposito dell'aeroporto. Poi fortunosamente (diversi rent-a-car erano "sold out") abbiamo noleggiato una... anzi LA macchina:

direi che le foto sono abbastanza chiare. Non mi dilunghero' troppo, dico solo che ho ancora la bava alla bocca e sono rammaricato di non avere dei guanti perche' toccarla a mani nude mi sembra un'eresia. Il borbottio del motore sembra rassicurante, ma schiacciando il gas si viene appiattiti sul sedile. Peccato che la pacchia termini domattina alle 9.00...

Per un Frappuccino ho atteso fino alle 23 (di Miami), la cena (pessima) sull'Ocean Drive ci aveva lasciato l'amaro in bocca: un'accozzaglia di ristoranti pseudo italiani (molti gestiti da un unico proprietario) che ci hanno servito una NY steak che di buono aveva solo la carne. Il cameriere italiano (di Cesenatico!) a seppellire un'immagine "cubana" di Miami che non esiste piu': la maggior parte, infatti, sono tirapiedi degli italiani. Patetico lo sconto 20% recuperato come gratuity. A Miami mangiate ovunque ma non sulla Ocean Drive.

venerdì 23 aprile 2010

1000 euro

Prima di dare una spiegazione al titolo, breve report: ieri mattina furiosa discussione con un ciclista (non sportivo) perche' pur in presenza di pista ciclabile (doppia!) in via Pizzardi, il soggetto, (un cinquantenne che se la tirava e si credeva Cancellara) nonostante 3 bip e di clacson, insisteva a stare sulla strada stretta, che a mala pena passa una macchina. Quando sono riuscito ad affiancarlo, gli ho urlato di andare sulla pista, e alla sua risposta (che non ho sentito) ho inchiodato e ci siamo insultati per bene (senza arrivare oltre). Sfortuna ha voluto che piu' avanti ci fossero 4 vigilesse 4 per una rimozione (inutile, bastava una multa, era un parcheggio in zona residente e costui non aveva il permesso, manco avesse posteggiato in Piazza Maggiore....) che ci ha bloccati per 10 minuti. Cosi' prima il soggetto poi io ci siamo rivolti per saperne di piu' sul discorso pista ciclabile.

La vigilessa piu' alta in grado (2 baffi), consultatasi con le altre 3, forse (io ero lontano) sbirciando anche il codice mi ha detto (le risultava) che nel codice stesso non e' riportato che sia obbligatorio che un ciclista -se presenti- percorra le piste ciclabili. E l'articolo 182 che cavolo lo hanno scritto a fare, allora? Lo riporto, cosi' potete constatare che tanto scemo non lo sono, ancora...

La circolazione dei velocipedi è regolata dall’art. 182 del D. Lgs. n. 285/1992 e successive modificazioni ed integrazioni (Codice della Strada) e dall’art. 377 del D.P.R n. 495/1992 (Regolamento di Attuazione del Codice della Strada). In particolare i velocipedi sono obbligati ad utilizzare le piste ciclabili loro riservate, dove esistenti, ecc.)

Una corsetta in serata ( report 1 e 2) doveva chiudere la giornata...

Ah, il titolo... 1000 (mille) euro a chi mi risolve il problema. Il problema, come qualche volta ho riportato, e' l'Aula C della Facolta' di Scienze Politiche di Bologna. Costoro organizzano di tutto, possibilmente rumoroso, con musica che nemmeno un metallaro di bassa lega oserebbe intonare (stonare, sarebbe il termine adatto). Almeno una decina di reati, in questi rave, vengono commessi. Disturbo della quiete pubblica, assembramento di persone non autorizzato (il preside giura e spergiura che non da i permessi), abuso e spaccio di sostanze alcoliche e stupefacenti, vendita di oggetti senza scontrino fiscale, musica senza pagamento dei diritti SIAE, atti osceni in luogo pubblico, perche' tutta questa birra la dovranno pur espellere, e di bagni chimici neanche l'ombra. Norme di sicurezza zeropuntozero. E sono solo quelli che mi vengono in mente.


Ieri sera, senza alcuna comunicazione (ne' sul loro blog, se volete farvi un' idea di come i giovani di oggi sprecano energie, ne' in locandine nei dintorni, come una volta avevano promesso di fare), alle 23 (finito alle 4, ma poi in strada hanno chiacchierato ben oltre le 6) hanno iniziato questo concerto, perche' si sa, alle 21 e' troppo presto, ancora.

La cosa piu' inquietante e' che una caserma dei Carabinieri si trova di fronte, e come li sento io, li sentono anche loro, telefonandoci dicono che non possono intervenire (avete mai fatto una festa rumorosa che non vi siano arrivati in casa le forze dell'ordine ad intimarvi di smettere? A me si'), lo stesso i vigili, ma quelli non conoscono neanche il codice della strada (vedi sopra), la polizia "non e' competente" (?). Esposto(i) non hanno avuto risultato. Insomma, soluzioni non sembrano essercene. Ma sono certo che nella rete qualcuno raccogliera' il mio SOS e trovera' una soluzione "definitiva" ed io paghero' 1000 (mille) euro a chiunque mi risolvera' questo problema.



mercoledì 21 aprile 2010

Non male, dai.

Ieri un bel po' di chilometri in bici. Ma allo scoccare della seconda ora, ecco il doloretto ai piedi far capolino e quindi fine dei canditi. Percorso "test", Pulce, Quinzano, San Benedetto del Querceto e ritorno dalla Valle d'Idice. 59 km scarsi. Vento contro (e forte...) in salita, vento a favore (e forte...) in discesa. Bici con appendici lunghe pronta per St. Croix.

Start alla Pulce, e giu' in carena piu' che potevo. Arrivo a Zena bene, proseguo per torre Arabella, tutto bene. Non sempre sulle appendici ma spalle e gambe ok. Quinzano, non mi fermo. Ho faticato un po' sul passo Bibele. Media sui 22 kmh, media watt 187. Uh! Non male (per i miei standard). Discesa a rotta di collo per San Benedetto e giu' per la valle d'Idice. Anche i 48 all'ora, vento in poppa! I watt calano, ma la velocita' media aumenta fino a quasi i 27 kmh.

Alla fine 2 ore e undici (gli ultimi chilometri in sofferenza, ma coi piedi quest'anno va cosi') e a mia memoria una delle migliori performance su questo giro. Niente male per un chilometraggio invernale scarsino!

Lunedi ci avevo provato, sempre in bici. Poi, dopo 15 km sugli stradelli con un vento bello teso (a favore) e i piedi subito doloranti, ho girato verso Ozzano e sono ritornato indietro cercando di evitare il piu' possibile il vento contrario "di brutto". Io odio il vento (anche a favore, perche' so che prima o poi ce l'avro' contro!) e vado a fare gare dove il vento e' "protagonista": una contraddizione in termini su cui devo riflettere.

Infine, martedi, con Ruggio "tarantolato". Misti, stile, gambe... 1800m in 45 minuti. Con le soste, le pause, non c'e' male.

Ruggio, a proposito... in video, nel suo splendore...




La bici di oggi
La bici di lunedi

domenica 18 aprile 2010

Maratonina della canapa

Doveva essere il test per provare la tenuta dei piedi coi nuovi plantari. Niente di nuovo sotto il sole: 13 km ed il dolore si e' ripresentato, come al solito. Quindi sembra (qualche altra prova la tentero', comunque) che anche le modifiche apportate non siano servite. E dire che ero molto fiducioso, venivo da un sabato di relativo relax, passato all'assemblea degli azionisti della Bper, con relativo (e qualitativamente scarso) buffet, in quel di Modena. Venerdi' mi ero spremuto in piscina, con il nuovo lavoro cui non sono riuscito (3 serie da 3 x 200m a 4' "start fisso" neanche con il pullbuoy).

E quindi stamattina, in quel di Lovoleto ero anche -dicevo- fiducioso. Un paesaggio campagnolo di una discreta noiosita', 4 calvacavia, e poco altro. Un pacco gara infimo (prodotti Crai, cola compresa) e niente medaglia. Meno male che dall'anno prossimo non la faranno piu'. Il problema e' che non lo so prima, se mi verra' il dolore: appare -di solito- fra il 10imo ed il (oggi) 13imo km e in poche centinaia di metri devo fermarmi. E quindi se sto facendo una 21, magari su un giro solo, devo finirla, volente o nolente (l'ambulanza, no, dai, e' troppo...) Obbiettivo odierno, quello mai riuscito se non per meta': 10,50 a 5.10/km e i restanti 10,60 a 5/km. Oggi, 10,5 km a 5.08/km e altri 2,63 a 4.58/km. Poi, il buio. Sosta 1 per massaggio, e piano B: proviamo a togliere subito il nuovo plantare. Altre 2/3 soste e poi l'ho rimesso, per la disperazione, dopo 5 km. E via arrancando fino al 21imo. La prima domanda e' come faro' a finire la Cortina-Dobbiaco (30km)?

Complimenti ad Andrea, alla sua prima 21, spiattellata in 1.35 e spiccioli. E ancora non ha fatto delle ripetute....

Maratonina della canapa

giovedì 15 aprile 2010

St. Croix si avvicina...

Il prossimo 2 maggio saro' a St. Croix, dove ci sara' un mezzo IM del circuito WTC, che -tra l'altro- darebbe, nella mia categoria, anche un posto per Kona. Peccato che quell'unico posto sia, storicamente, "proprieta' privata" di un certo Ken Glah. Senza stare tanto ad annoiare, Ken Glah arrivo' quarto l'anno che Mark Allen e Dave Scott fecero praticamente tutto l'IM appaiati.

Non che abbia velleita', ma insomma, anche quel minimo di speranza e' gia' tarpata sul nascere. Comunque, questi ultimi giorni mi sto godendo un buon stato di forma, e pare che i nuovi plantari servano a lenire il mio dolore al piede, salvo farmi venire una vescica enorme. E sara' una scelta drammatica, domenica, perche' vorrei partecipare alla mezza di Lovoleto per testare la tenuta dei piedi con i nuovi plantari, ma nel contempo non vorrei che mi venisse un'altra vescica, magari sopra quella in via di guarigione.

Intanto nuoto, corro e pedalo: oggi testero' la Ciicsuno con le appendici, dato che non ho provato quest'inverno la posizione aero neanche una volta e temo che la mia schiena sia ancora troppo rigida. Cosi' mi sono fatto una seduta di corsa martedi, con un bel nuoto in serata, e ieri un po' di bici. Oggi ritornero' in bici e nuotero', sempre per aiutare questa schiena che sembra molto rigida, nonostante lo yoga.

La corsa di martedi'
La bici di mercoledi

lunedì 12 aprile 2010

Granfondo Selle Italia

Pomposamente questo posto lo intitolo cosi', ma in realta' ho fatto il "corto". Percorso di 77 km, con l'unica asperita' del Polenta (che si fa comunque dare del lei). Ma iniziamo dal sabato. Un bel sole ci accompagna in riviera, destinazione Cervia. E' il terzo anno che veniamo e l'hotel, l'Universal e' una sicurezza. Un 4 stelle con molti confort e nessun pregiudizio per i ciclisti cui non direbbero nulla neanche se pedalassero nella hall.

Tuttavia sembra meno pieno degli altri anni. Sara' per le previsioni -pessime- previste per domani? No, dai, la prima gara del Prestigio non si perde... La temperatura sarebbe gradevole se non ci fosso un vento piuttosto forte... Ritirato il pacco gara ed il pettorale ci dirigiamo verso il molo per prenotare il ristorante, dalla Dina (sul lungomare praticamente al molo). Provato a caso l'anno scorso e piacevolmente sorpresi. Qualita' e quantita' superiori alla norma.

Quest'anno e' anche meglio: cozze e vongole alla marinara di sapore e porzione eccezionale, spaghetti alle vongole appena un po' burrosi ma la porzione e' extra (anche e soprattutto le vongole): spettacolari. Voluttuosamente ci concediamo il mascarpone. Senza parole, qualunque lo sminuirebbe! Satolli torniamo in hotel, ora fa un bel fresco, ma il cielo e' terso... Che abbiano sbagliato le previsioni?

Mi sveglio alle 6 e mezzo e il cielo e' plumbeo e piovoso. Tira un gran vento ma non sembra freddo, pero' il termometro segna 8. Decido che decido poi dopo: ovvero vado a fare colazione, mi vesto con calma e quando andro' a prendere la bici vedo. Alle 8 e 15 sono in griglia, la pioggia ha smesso, e tutto sommato sembra che il tempo -nuvoloso ma non piovoso- regga.

Alle 8 e 30 si parte, si' decisamente siamo molti meno rispetto all'anno scorso. La strada e' bagnata, ed io che ho passato l'inverno sui rulli perdendo la sensibilita' alla strada (soprattutto alle discese) sono terrorizzato dal fatto che ho le gomme liscie e i cerchi in carbonio: gia' freno poco, il cerchio bagnato e il sughero si evitano se sono bagnati, ovvero non si frena. Ai primi dossi me ne accorgo. Decido quindi che il Polenta mi basta, di rischiare non mi va. Ma anche scendere dal Polenta non e' uno scherzo, e forse forse vado piu' forte in salita....

Peccato la gamba c'e', il famigerato 14% lo sento appena, il mio principale incubo rimarra' la discesa nel centro di Bertinoro: 150m al 17% fatta a piedi. Dopo 2h e 46 minuti (con ampia sosta al ristoro, non tanto per mangiare ma per caricarmi di ogni bendidio offerto) sono di nuovo a Cervia. Bene cosi', quest'anno ho ambizioni dimezzate e nessuna voglia di sforzarmi troppo.

Solo una grande invidia per i MTBers sulla spiaggia che si dannano nel duathlon. Mi sa che l'anno prossimo faccio proprio quello. La domenica finisce anche peggio, le sconfitte del Bologna e della Virtus mi abbattono definitivamente. Ma quando finisce questa domenica?

Granfondo Selle Italia

sabato 10 aprile 2010

Aggiorniamoci, va la'!

Che poi le novita' diventano troppe... Allora... Mercoledi dopo il giro in bici sono andato a recuperare i plantari "del miracolo", ovvero con la modifica che il Dr. Drommi mi ha suggerito per risolvere il mio problema. Il fido Andrea de La Tecnica ha eseguito un lavoro a regola d'arte. Che ho potuto testare giovedi pomeriggio, dopo l'intensa seduta di nuoto della mattina, per un lavoro di corsa di 12 km. Ed e' gia' tanto che che non mi abbiano fatto male, anche se 12 km, al momento, i piedi li sopportano bene. Vedremo il 18 aprile, maratonina di Lovoleto (al 99%) quanto sopporteranno (e supporteranno) i 21 km.

Ieri nuoto, una seduta breve ma intensa. Sono tornato alla Kennedy, visto che allo Sterlino, giovedi, ero uscito bruciato nella pelle e negli occhi... Mai visto fare il test dell'acqua (se per quello neanche uno scontrino fiscale...) e tra l'aria viziata del pallone, e una certa torbidita' dell'acqua non ho idea di quanto sia sano nuotare li'... Ma e' l'unica 50m di Bologna e quindi si fa di necessita' virtu'.

Oggi, dopo una altro lavoro di corsa (un saluto agli IM Gira e Simona, in versione bikers), partiremo per Cervia. Domani saro' tra i partenti della Granfondo Selle Italia.

Il giro in bici di mercoledi
la corsa di giovedi e di oggi

martedì 6 aprile 2010

Un pessimo amico

Lo ammetto. Sono un pessimo amico. Di quelli che si dimenticano di fare gli auguri, di programmare una visita di cortesia o di fare una telefonata ogni tanto: insomma di quegli amici che sarebbe meglio perdere. Non sto dicendo questo per farmi compiangere o per mettere le mani avanti. Dico questo per chiedere scusa.

A tutti quelli che mi vorrebbero a Bergamo, Roma, Riccione, Torino, Milano, a Modena o negli States, in Germania... ma anche solo qui, a Bologna: nella mia citta', a pochi minuti di distanza! O a fare una gara, un giro, una corsa, una nuotata con loro. Sembrera' strano ma mi (ci) manca il tempo. Io, che godo di una situazione privilegiata quanto a tempo libero, si', manca il tempo. Certo, il carattere non mi (ci) aiuta, ma alla resa dei conti non riusciamo a coltivare degnamente le amicizie che in questi anni abbiamo trovato.

Pensate forse che non mi piacerebbe andare per caseifici in Val Taleggio? Me lo sogno ancora di notte, quell'agriturismo! O approfittare della gentilezza di un allenatore di nuoto per triathleti e di una piscina a disposizione? Di gente che fa tardi al lavoro per stare a tavola con me?

O godere della simpatia di tutti quelli che ho detto (ed anche di quelli che dimentico)? Vorrei avere un alter ego, un gemello, che gestisca come vorrei -dovrei!- questi rapporti umani. Provo davvero disagio per non riuscire in tutto cio'. Davvero.

Quindi, pubblicamente, chiedo scusa, di nuovo. Se vorrete dimenticare questo pessimo amico avrete perfettamente ragione.

Cronaca spicciola di Pasqua:

Domenica pranzo dalla suocera, ottimo ed abbondante. Serata, in clausura alimentare.
Pasquetta bagnata, ma non per questo in panciolle: Carla si e' sparata 20 km di corsa, io dietro in MTB.
Oggi, palestra e corsa: ottimi lavori. Peccato che la piscina sia chiusa per una settimana, senno' cavalcavo le onde, stasera.

La MTB
La corsa

sabato 3 aprile 2010

Tole'


Ritornati da Roma* mi sono rituffato (e' proprio il caso di dirlo...) in piscina e nello sport. Quindi ieri piscina, con il programma tagliato perche' mi sono ritrovato a pezzi, e nel pomeriggio, un lavoretto con Carla di corsa. Per me un'oretta di lento (70', alla fine) con 10 allunghi da 100m, per Carla 12 km al lento e 3 km in progressione. Ero piuttosto stanco ieri sera, ma nonostante cio' avevo in programma una bella uscita in bici, oggi.

Partenza dal Zola Motel. Compari (ufficialmente dovevamo essere in 4) Giro, Mirco, Pietro ed io. In realta' Giro si e' portato dietro un collega, Stefano (ciclista e pure forte), Mirco ha portato 2 vecchie volpi dal soprasella d'acciaio (Marco ed Umberto, quest'ultimo scendeva da Mongardino, tanto per dire), che ci hanno indicato la via. Tole', poi andiamo a Vergato e Grizzana: arriviamo sulla Porrettana e torniamo.

Certo, in quanti giorni? Partiamo: sapendo delle mie scarsissime doti in salita, ho cercato, disperatamente, di tenere le loro ruote, ma dopo neanche 10 km ero miseramente staccato. In piu' il cambio fra il 39-17/21 saltava, quindi o tiravo il 39-16 o frullavo il 39-24. Certo, gli ultimi km prima di Monte Pastore il 39-27 ci stava tutto, ma quando ancora la salita era del 2/3% facevano comodo quei rapporti.

Gentilmente alla rotonda di Ca' Bortolami mi hanno aspettato e comunque non mi sono mai arreso, solo, qualche volta, avrei voluto la lampada di Aladino per trasformare la Ciicsuno nella Grassa. Oddio, se avessi avuto la lampada di Aladino avrei chiesto le gambe di Contador, e mi accontantavo di un cancellone di acciaio degno dell'Eroica.

Lassu', complice il brutto tempo ed anche bello freschino, un ginocchio dolente di Umberto, e un po' di fuori forma generale siamo ridiscesi da Savigno, e tirato dritto per la Bazzanese. Alla fine 2 orette e mezzo abbondanti per quasi 70 km, buon preludio per la Selle Italia (percorso medio!) di domenica prossima.


La corsa (lento e allunghi)
La bici


*Quasi mi scordavo l'episodio del vigile! Dato che il Freccia Argento ha tardato 33 minuti, ci vediamo costretti, per andare alla clinica, a prendere un taxi, dalla Stazione Termini, e alla pensilina dedicata ci accodiamo, quando veniamo apostrofati da un vigile: "Ah signo', so' i taxi che ve devono veni' a prendere, no voi che c'annate 'ncontro! Senno' li annate a pija' a Porta Pia!!" Inimitabile.

giovedì 1 aprile 2010

Piedi: the day


Oggi dunque era il giorno della verita' per capire che cosa hanno i miei piedi. Una visita specialistica per capire perche' dopo 12 km (o un'oretta) i miei piedi mandano fitte lancinanti. Il Dr. Drommi, scelto a caso sul web perche' ha un sito illuminante (www.neuromadimorton.it), mi ha ricevuto in questa clinica di Roma, e dopo attento esame visivo e manuale (con conseguente individuazione delle zone dolenti) ha appurato che (detto in parole poverissime): "l'operazione ai neuromi fatta da sopra ha leso un legamento che regge la terza e la quarta testa metatarsiale (ma e' normale) e cio' mi provoca un'infiammazione alla cartilagine e di conseguenza il dolore molto simile a quello del neuroma". La soluzione e' un plantare adatto, e qualora non bastasse, un'operazione per dare una limatina a queste teste.

Dopo questa visita io e Carla abbiamo conosciuto il mitico Mirco, un altro di quei matti che leggendo questi sproloqui vuole praticare il triathlon. Come se non bastasse -siccome non sapeva nuotare- ha deciso di imparare anche l'arte natatoria, perche' il duathlon gli piace (ottimo tempo a Formello, gara d'esordio) ma il triathlon e' meglio. Obbiettivo dichiarato (in un futuro prossimo) "finire un Ironman", tanto perche' di matti il mondo e' pieno (a cominciare da me).

Intanto pero' ci ha ha sfidato, in una gara tutta di mandibole, location una tipica trattoria romana, stupendamente gestita da un personaggio (Nino) che meriterebbe la stella michelin. Bucatini all'amatriciana, carciofo alla giudia e fritto di paranza in un crescendo di bonta' senza pari. L'indirizzo? Ah, mica me lo ricordo.... :-) Certi posti me li tengo per me.... Ok, saro' buono: Via Merulana, 74. Inaspettatamente (e a tradimento!!!) siamo stati ospiti: lo ammetto, mi imbarazzo molto, quando accade e sono rimasto senza parole. Spero al piu' presto di ripagare tanta calorosa ospitalita'.

Purtroppo gli impegni lavorativi non ci hanno consentito di concludere la giornata insieme, ma come promesso ho gia' evidenziato in calendario alcune tappe podistiche della capitale, la mezza di Roma (quella in notturna, se la rifanno), il Triathlon di Roma, la Roma-Ostia e anche la maratona.

Che dire... grazie Mirco!