Oggi, come tutte le volte che mi dirigo a Savignano, lo faccio per farmi del male. Non per allenarmi, o meglio non solo. Affidarmi alle letali cure di Gianni vuol dire rimanere "offesi" per un bel po' di ore. Ammaliato dal suo "domenica ho la gara, non posso mica fare piu' che una sgambatina", mi sono andato ad infilare nella tana del lupo.
Gli avevo spiegato che volevo fare un combinato e lui mi ha chiesto quanta bici intendessi fare, visto che la corsa seguente sarebbe stata di 50' (da lui declinata). Ho abbozzato, comunque ad un "2 orette". Senza far trasparire emozioni se non un leggero inarcamento del sopracciglio mi ha subito portato a Montebudello, a scaldare la gamba. E fin qui la mia ruota era poco dietro la sua. Discesi verso Monteveglio, e (con un mio sospiro di sollievo) oltrepassata Goccia, mi comunica "Zappolino", dalla parte opposta della vecchia Dieci Colli.
All'attacco mette il 50, si alza sui pedali e dopo neanche trecento metri, non lo vedo piu'. Provo una difesa d'orgoglio, ma mi devo risedere subito. Arrivo all'incrocio gia' un po' stanco, ma per fortuna lo e' anche lui (me ne accorgo dal fatto che mi chiede cosa voglio fare: quando c'ha la gamba mossa non chiede), eppure prosegue verso Savigno. A Ponzano, -bivio a sinistra per Mongiorgio- lo vedo girare. Brivido freddo giu' per la schiena... Poco prima dell'attacco della salita -pero'- vira a sinistra, prendendo un mulattiera (asfaltata) che dopo un po' di su e giu' ci fa sbucare a Fagnano, poi Stiore, Monteveglio, Bazzano e di nuovo il punto di partenza. Un giretto breve, di neanche un'ora e mezza, 37 km e mezzo in cui pero' si sono concentrate tutte le combinazioni.
Pimpante parto per la corsa, e mi infilo sulla pedemontana nuova con camion e auto a sfrecciarmi a non piu' di un metro, ma se ti fermi a pensare a questo e' finita. La riduco in proporzione alla bici a 30 minuti ma decido di farla di conseguenza, ovvero piu' impegnativa. Alla fine 5 km e mezzo a 5.25/km, e ottime sensazioni. Insomma sono messo bene.
Gli avevo spiegato che volevo fare un combinato e lui mi ha chiesto quanta bici intendessi fare, visto che la corsa seguente sarebbe stata di 50' (da lui declinata). Ho abbozzato, comunque ad un "2 orette". Senza far trasparire emozioni se non un leggero inarcamento del sopracciglio mi ha subito portato a Montebudello, a scaldare la gamba. E fin qui la mia ruota era poco dietro la sua. Discesi verso Monteveglio, e (con un mio sospiro di sollievo) oltrepassata Goccia, mi comunica "Zappolino", dalla parte opposta della vecchia Dieci Colli.
All'attacco mette il 50, si alza sui pedali e dopo neanche trecento metri, non lo vedo piu'. Provo una difesa d'orgoglio, ma mi devo risedere subito. Arrivo all'incrocio gia' un po' stanco, ma per fortuna lo e' anche lui (me ne accorgo dal fatto che mi chiede cosa voglio fare: quando c'ha la gamba mossa non chiede), eppure prosegue verso Savigno. A Ponzano, -bivio a sinistra per Mongiorgio- lo vedo girare. Brivido freddo giu' per la schiena... Poco prima dell'attacco della salita -pero'- vira a sinistra, prendendo un mulattiera (asfaltata) che dopo un po' di su e giu' ci fa sbucare a Fagnano, poi Stiore, Monteveglio, Bazzano e di nuovo il punto di partenza. Un giretto breve, di neanche un'ora e mezza, 37 km e mezzo in cui pero' si sono concentrate tutte le combinazioni.
Pimpante parto per la corsa, e mi infilo sulla pedemontana nuova con camion e auto a sfrecciarmi a non piu' di un metro, ma se ti fermi a pensare a questo e' finita. La riduco in proporzione alla bici a 30 minuti ma decido di farla di conseguenza, ovvero piu' impegnativa. Alla fine 5 km e mezzo a 5.25/km, e ottime sensazioni. Insomma sono messo bene.