A Fabio, 5 aprile 2009.

martedì 7 ottobre 2008

Legend

come potrei definirlo altrimenti (quello a sinistra)?



Questo (e l'autografo sul pettorale) e' il miglior ricordo della serata presso il Diadora Store giovedi scorso. Dopo il meritato riposo di eiri (anche se funestato da fastidiosi veleni), stamattina pronti via per un'uscita in bici con il coach, che doveva essere bella tosta. Il piano era Zena, Zula, Loiano, Monzuno, Monte Venere e ritorno per Badolo e Monte Donato.

Ma, ahime', le gambe erano recalcitranti, e gia' su per Zula arrancavo affannosamente. Arrivare a Loiano e' stato un pianto, un po' mi sono ripreso sulla fondovalle Savena (appurato che non sarei mai riuscito a salire a Monzuno) poi su per Botteghino la fucilata finale. Partito stanco arrivato morto. Ma dovevo farlo.

Innanzitutto per le mie dichiarazioni di domenica sera, eppoi perche' ho voluto provare una cosa diversa. Ovvero andare oltre un livello di affaticamento. Il risultato e' stato che il mio entusiasmo ha subito una brusca (e giusta) frenata, con il coach che mi ha preso in giro per tutti gli 81 km del giro, sebbene lui abbia gareggiato domenica scorsa, arrivando sesto (quindi non cazzeggiando) ma la mia forma fisica e' comunque sorprendente: in altre occasioni avrei mollato.

In serata infatti ho ulteriormente tirato, sottoponendomi ad una seduta di nuoto tutt'altro che leggera: 3 x 100m SL a 2.10, 4 x 150m stile con pull buoy a 2.30 e 6 x 100m stile a 2.00/1.50/1.45 a coppie. Sono uscito senza il minimo accenno di crampo e mi sono sentito molto bene.

Il percorso in bici

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