A Fabio, 5 aprile 2009.

lunedì 22 aprile 2013

70.3 Lido di Volano

In una settimana caratterizzata da un bel po' di chilometri in bici, alternando uscite di collina tosta ad una di pianura, in vista della prima gara stagionale. Seguendo sempre i precetti di coach Thomas il lunedi ed il giovedi, nel nuoto, ma trascurando un po' la corsa.

E dunque esordio stagionale previsto a Volano, in questo mezzo ironman nella bella riserva del fiume Po, scelto per l'intimita' dei partecipanti (siamo circa un centinaio, di cui 11 della PPS) e soprattutto per far provare emozioni, alimentazione, abbigliamento, il nuotare con la muta e le varie fasi della gara a otto  esordienti sulla distanza e ben cinque alla loro primissima gara di triathlon. Anche il tifo e' PPS, con il DOC che e' venuto sia per incitare il fratello (in  gara), sia per vedere da fuori come funziona un triathlon, lui che e' ottimo podista e ciclista, ma ha ben poca dimestichezza con il nuoto. Eppure e' fermamente deciso a provarci. Unico neo, nugoli di zanzare autocotone che svegliate dal tepore sono affamate e si gettano sui poveri tirathleti fameliche.

Magari per qualcuno potrebbe sembrare follia pura, far esordire in una distanza gia' cosi' "impegnativa" atleti digiuni della triplice, ma hanno comunque tutti gia' con esperienze di podismo a livello di maratona, e in bici se la cavano egregiamente su distanze a due zeri, solo a nuoto qualcuno ha problemi, ma sapendo di essere in compagnia, in una gara affrontata come allenamento combinato, dove la tensione della gara poteva essere tranquillamente messo in secondo piano, era un'occasione irripetibile..

Il risultato e' stato eccezionale ed anche superiore a quanto mi aspettassi. Otto finisher su undici, io che non ho finito per una foratura, uno e' caduto (non uno degli esordienti) e la terza non finisher, una delle due ragazze, fermata dal regolamento (assurdo) che aveva messo il cancello temporale del nuoto + bici a 4 ore (mentre in tutti i 70.3 e' di 5 ore e 10'), ma giunta a 4 ore e venti. Purtroppo l'inflessibilita' dei giudici a volte guasta il piacere di fare certe cose. 

Partenza da Bologna alle 6.30 io, Angelo, Giulia e Piergiorgio. Arriviamo sotto un grigissimo cielo a Lido di Volano che neanche sono le 8.00, e siamo praticamente gli unici esseri viventi. Dopo aver recuperato i pacchi gara, vengo distratto a tal punto da saluti, richieste di consigli e chiacchiere che rischio di non essere pronto per il via. 






Start che per fortuna viene anche ritardato un po'. Comunque poco dopo le 10.00 si parte. Due bracciate e capisco che non e' giornata. L'acqua, marrone, non aiuta a migliorare l'umore, ma almeno e' meno salata del previsto. Dopo il primo giro sono fortemente tentato di ritornare a riva, ma il piattone in bici e' una bella tentazione. Anche perche' non c'e' vento.




Esco dopo 46 minuti, fra gli ultimi, ma sono fermamente deciso a recuperare in bici. La bici aveva 4 km di raccordo per arrivare in un circuito di una ventina di chilometri da ripetere 4 volte. Super piatto, con due lunghi rettilinei. Asfalto praticamente perfetto tranne sui ponti di due canali dove c'era un gradino. Il passo e' discreto, nonostante la pioggia battente, mi assesto sui 29 di media, ma al terzo giro il gradino di un ponte mi frega. La ruota anteriore fa un suono sinistro e in poco si sgonfia. 

Non del tutto, ma quel tanto da farmi fermare. Provo con la bomboletta di schiuma, un po' si gonfia, e -dato che sono nel punto piu' lontano del circuito- arrivo al primo incrocio presidiato e chiedo di farmi venire a prendere. Aspetteremo 20 minuti, sotto il diluvio e al vento fresco, quando infreddolito e scocciato, decido di cercare di gonfiare al meglio la ruota e arrivare in fondo. Ci riesco.



A quel punto non mi rimane altro che fare il tifo, dare il sostegno e fornire compagnia a coloro che sono in gara, quindi festeggiare con loro l'arrivo e la conquista di questa medaglia. Gara durissima, sotto una pioggia battente, nelle tre frazioni. Durante i 23 km di corsa, poi, il passaggio nella pineta sempre piu' fangoso. Insomma peggior battesimo non poteva esserci, ma tutto hanno sfoderato un sorriso dall'inizio alla fine, senza mai cedere.





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