Domenica 20, lunedi 21, martedi 22, mercoledi 23 ottobre
Prima di goderci la spiaggia di fronte all'hotel decidiamo di fare il giro dell'isola, la parte ovest, quella piu' corta, con i rimomati resort (sono stati inventati qua) tutto lusso e "facility", pero' sempre con le spiaggie comunque pubbliche. Quindi accessibili da chiunque.
La prima parte e' piuttosto noiosa, almeno fino a Lahaina ed anche fino Kapalua, poi la strada si stringe, i resort scompaiono e la costa diventa piu' selvaggia e anche il tutto e' piu' bello. A questo punto inizia una strada costiera molto stretta fino al punto che per alcuni chilometri e' praticamente senso unico alternato, dove sebbene siano numerosi gli "slarghi", la capacita' del guidatore medio americano va in crisi.
Ed e' in un punto imprecisato di questa strada a senso unico alternato che succede il patatrac. Io sono dietro ad una jeep, guidata da un ragazzo, quando mi accorgo che stanno arrivando 2 auto in senso contrario e decido di fermarmi in uno slargo a destra, mentre a sinistra c'e' una specie di marciapiede.
L'imbranato americano che fa? Marcia indietro e si mette sul marciapiede poco avanti a me, praticamente ostruendo la strada. Le 2 auto in senso contrario -ovviamente- non passano, il giovane imbranato fa orecchie da mercante. Allora decido io di farmi un po' indietro, andando a strisciare l'auto contro un palo della luce.
Andavo a velocita' tartarughesca, ma l'auto e' bianca, il palo di legno risultato, una bella riga sul parauti posteriore. Chiaramente per 4 giorni non avevo fatto l'assicurazione, per cui dovro' pagare il danno in toto, e le bestemmie si sprecano (piu' verso il giovano imbranato che al cielo, in verita').
Dopo circa 30 km la strada riprende le sembianze tipiche americane: bella, ma ne abbiamo abbastanza. Torniamo a Kihei, e ci godiamo il sole ed il tramonto. Cena "casalinga" a base naturistica: c'e' un magnifico supermercato (Natural Food) giusto a fianco dell'hotel...
Gli Americani ci stupiscono sempre: decidono che il naturale sia sano, ecco che -come funghi- sorgono negozi ad hoc con cibo naturista (o pseudo) dove la parola d'ordine e' "natural", anche se flavoured. Aromatizzato. Vaniglia, Cannella, ecc. Sapore naturale, zero. Quanto alla fauna che frequenta certi posti, beh, la versione opposta dell'obeso. Sempre comunque un'immagine malsana...
Scottati dall'esperienza negativa del tour automobilistico sulla Kahekili Hwy, decidiamo che l'isola l'abbiamo vista. Ci sarebbe una parte a sud, Hana, che sembra molto bella, ma Maui, sinceramente, non ci piace per nulla. Troppo selvaggia e forse retro', da una parte, troppi resort dall'altra. Boh, non vediamo l'ora di tornare a Kona.
Quindi gli altri giorni alterniamo spiaggia a passeggiate lungomare, provando a cena il Sansei (ottimo) a base di pesce, e l'Ami Ami, aperto da poco, fusion ma affascinante. La Bistecca e' da urlo.
Oggi, 23 ottobre siamo ritornati a Kona.
Quando abbiamo prenotato i voli "interni" non capivamo perche' da Kona
ad Honolulu il volo era di mezzora, lo stesso tempo del volo da Maui a
Kona... Solo che da Honolulu a Maui ci sono altri 25 minuti di volo....
Insomma -ci siamo chiesti, perche' ci impieghiamo lo stesso tempo a fare
meta' strada?
Oggi
abbiamo capito perche'. Riportata la macchina al noleggio (e salvati
dal pagamento della strisciata, giudicata non importante), l'autista
della navetta ci chiede la compagnia aerea. Carla dice Go!, ma io
correggo dicendo che e' la Mokulele, al che l'autista ci chiede dove
andiamo.... Kona, ripsondiamo e lei ci dice che e' la Mokulele, con i
suoi bei zinzalini da 10 posti. E ride... Io non credo a quello che sta
dicendo...
Anche
Carla dice che si sbaglia ma non c'e nessun errore, prenderemo un
Cessna Caravan da 10 posti, senza screeneing TSA (nessun controllo ai
raggi x) ma solo la pesa dei bagagli e... di noi stessi. 8 passeggeri,
oggi, pilota e copilota e stop. Un "zinzalino" che balla un po' al
decollo ed in atterraggio ma con formalita' zero. Divertentissimo.
E
dunque siamo a Kona, ed e' come essere tornati a casa, dopo la
rutilante Waikiki-Honolulu e la "diversa" Maui. Certo che senza il
triathlon e' un po' morta, ma per un giorno non cambieremo opinione.
Siam giunti al termine della nostra vacanza per il World Championship.
Torneremo a Bologna a malincuore, le Hawaii sono veramente quello che si
legge in giro o si possa immaginare ovvero il paradiso, con le
comodita' della civilta' ma anche la possibilita' di stare in posti
selvaggi. A scelta. Mahalo, e Aloha.
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