Avevamo, io e Leo, un conto in sospeso, fin da marzo. Quando quella maledetta catena difettosa ci impedi' di timbrare il suo primo Grappa. Il 28 marzo scorso, con 27 gradi. Ieri e' stata l'occasione per vendicare quella sfortunata giornata.
Arriviamo a Fietta ben oltre le 11.00 e la temperatura segna 32. Vabbe', tanto saliamo, rinfreschera', no? La salita da Fietta, detta della Vedetta, fa capire subito che se non hai la gamba e' meglio lasciar stare. Dall'osteria Hoch Holle, dove la simpatia sempre un optional, e con qualche titubanza (e gran sospiri, come se avessimo commesso chissa' quale delitto) Maurizio ci cambia la data di marzo, il primo chilometro e' da brivido: pendenza a due cifre, con punte del 14%. Poi (si fa per dire) spiana. 6 chilometri al 8/9%, ma almeno sono regolari e cadenzati da tornanti. Oltre che -al mattino- ombreggiati.
Cosi' arriviamo (in un 40ina di minuti) al km 7, laddove per ben due volte a marzo al cinno era saltata la catena. Ovviamente lui era andato avanti, io proseguivo del mio (lento) passo, ma non vedendolo ero felice, stavolta la catena ha retto. Superati i primi 2 tremendi tornanti di questo muro, al terzo con i battiti vicini a 200 e la scritta i piedi "2000m - hard climb" mi devo fermare. Quando il respiro si fa piu' normale riparto, altri 500m fra il 18 ed il 20% (segnati per terra) e prendo Leo che e' sceso dalla bici distrutto. Io non sono certamente eroico e procediamo per circa un chilometro e mezzo a piedi e a fatica. Vani un paio di tentativi di risalire in sella perche' la pendenza rimane impossibile. Alla fine la capretta di latta segnavento e' presa, comunque. Abbiamo fatto (appena) 9 km (di 22) in oltre un'ora e 9 minuti..
Cosi' arriviamo (in un 40ina di minuti) al km 7, laddove per ben due volte a marzo al cinno era saltata la catena. Ovviamente lui era andato avanti, io proseguivo del mio (lento) passo, ma non vedendolo ero felice, stavolta la catena ha retto. Superati i primi 2 tremendi tornanti di questo muro, al terzo con i battiti vicini a 200 e la scritta i piedi "2000m - hard climb" mi devo fermare. Quando il respiro si fa piu' normale riparto, altri 500m fra il 18 ed il 20% (segnati per terra) e prendo Leo che e' sceso dalla bici distrutto. Io non sono certamente eroico e procediamo per circa un chilometro e mezzo a piedi e a fatica. Vani un paio di tentativi di risalire in sella perche' la pendenza rimane impossibile. Alla fine la capretta di latta segnavento e' presa, comunque. Abbiamo fatto (appena) 9 km (di 22) in oltre un'ora e 9 minuti..
Il resto della salita e' un susseguirsi di salitelle e strappetti piu' o meno duri, fino all'innesto con la strada che sale da Semonzo, piu' o meno al tornante 25, quindi a meno 3 dall'ultimo chilometro e mezzo. La gamba urla ma alla fine siamo in cima (dove in verita' fa anche un po' fresco) in poco piu' di due ore per questa che e' una delle piu' corte. Ci facciamo apporre il timbro dalla mitica Elisa la quale ci prende in giro perche' come tutti ciclisti non teniamo conto che alla partenza ci possono essere anche 35 gradi ed il sole, ma quassu' e' un altra cosa.
Per scendere decidiamo di prendere la via di Semonzo, contando ad uno ad uno tutti e 28 i tornanti, solo che per tornare a Fietta ci toccano 8 km di pedemontana a 35 gradi sotto un sole implacabile ed anche in salita. Comunque sia 2 salite belle toste questa settimana, e la prossima settimana non sara' da meno, fino ad arrivare a completare il libretto con tutte e dieci le salite (anche se ripensando a quella che parte da Seren mi vengono ancora gli incubi...)
Ma la giornata sportiva non finisce qua, perche' di slancio vado a farmi una mezzora di nuoto in piscina con i ragazzi del CUSB, che seguo al ritmo di una ogni 2 vasche.
Ma la giornata sportiva non finisce qua, perche' di slancio vado a farmi una mezzora di nuoto in piscina con i ragazzi del CUSB, che seguo al ritmo di una ogni 2 vasche.
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