Non e' che fossi proprio entusista di andare a 35 km da Bologna a fare una corsa di montagna, dura, muscolare. Ma non potevo fare altrimenti, dopo che mercoledi avevo dovuto interrompere l'uscita in bici per un forte mal di schiena causato dal sollevamento di 2 motori da condizionamento che mio padre ha avuto l'improvvida idea di comprare senza pensare che per me (e per lui) sollevare 50 kg non sono piu' uno scherzo. Faccio Ironman, non il facchino. e 50 kg tutti assieme mi ha provocato uno stiramento che solo una doppia seduta di massaggio vigoroso aveva -in parte- lenito.
Oltretutto sabato avevo l'ennesimo test del Challenge Bike Course di Rimini, dove io (!) avrei dovuto fare da Cicerone a gente venuta un po' da qua e un po' da la'. In verita' poi ci siamo ritrovati solo io Enrico e Claudio, due del Pasta Granarolo e quindi ero anche un po' sollevato per questo. Poi anche questo test e' stato monco, perche' il buon Enrico era fornito di ottime intenzioni (veniva da Cervia e doveva fare un lunghissimo) ma altrettanto trasudava sfortuna, tant'e' che gia' alle 10 aveva forato due volte, cinque alla fine della sua sfortunata giornata.
Quindi -come detto- la Camminata Montanara mi "toccava". Definirla muscolare e dura fa immaginare solo vagamente cosa ci si puo' aspettare da una competitiva (io poi ho fatto la non competitiva, che pero' era lo stesso percorso...) che presenta oltre 400m di dislivello positivo, 3 chilometri di salita alla partenza e poi un vallonato con strappi spaccagambe. Per finire, 4 chilometri di discesa a rotta di collo, prima del meritato ristoro dopo il traguardo.
Tutto questo intervallato all'assidua frequenza (il lunedi ed il giovedi... potendo anche il sabato) delle sedute natatorie di Thomas, che non ci pensa neanche lontanamente di farci cazzeggiare.
E in un'ottica un po' conservativa che ieri sera sono andato a nuotare, dato che le gambe erano veramente dolenti, pensando, ahime!, di poter sciogliere un po' della fatica accumulata domenica. Niente di piu' illusorio, perche' ieri sera Thomas ci ha "aperto in due" con una seduta lattacida che ha peggiorato (se era possibile) la stanchezza delle gambe, perche' "lunedi palette" e' un dogma, ma il pullbuoy ieri sera no, e dunque le gambe dovevano lavorare. Eccome.
Del resto, dopo le rituali vasche di riscaldamento ed esercizi, i 6 x 50m "allegri" (con start fisso a 1.10) seguiti dai 6 x 25m a cannone (e recupero di 1' affiche' l'acido lattico potesse depositarsi ben bene), come detto con le sole palette e ripetuto due volte, non potevano che uccidere un uomo morto.
Oggi dunque il corpo reclamava riposo... Ma so bene che se mi fossi fermato domani il Grappa non lo potrei scalare, e dunque oggi con la sola forza di volonta' ho preso la bici e ho chiuso il giro interrotto mercoledi, perche' solo un itinerario inedito mi avrebbe consentito di non girare la bici e sfanculare tutto e tutti. Con molta calma sono arrivato a Vado, da li' sono partito per Rioveggio, Da Rioveggio ho preso la via per Monzuno ma al bivio ho proseguito per San Benedetto Val di Sambro, poi all'altro bivio ho seguito a sinistra Gabbiano - Valle. Da li' si arriva al crocicchio per Monzuno da dove sale anche la terribile Strada dei Cozzi, una delle salite piu' dure del bolognese. Sono cosi' ridisceso, chiudendo il giro in 2 orette molto tranquille. Paesaggio splendido, certamente un giro da ripetere.
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