A Fabio, 5 aprile 2009.

lunedì 8 ottobre 2007

Maracaibo (aka Granfondo Carlo Dapporto)

Avevo paura di non svegliarmi ieri mattina, e avevo, oltre alla sveglia dell'hotel (su cui conto sempre poco) anche il mio Polar. Ma non ce ne e' stato bisogno. Sebbene la partenza fosse fissata per le 10.00, il mio vicino di stanza ha pensato bene di svegliarsi (e svegliare la moglie) alle 6 e 40, immediatamente ciarliero, dilungandosi sugli argomenti piu' disparati, dal tempo, al sole, al vento, a come vestirsi. Non contento di cio' ha fischiettato Maracaibo nel poco tempo che rimaneva zitto.

Alle 7 e 15 (io avevo puntato la sveglia alle 7 e 45) ho urlato il mio disappunto (tanto le pareti erano di cartapesta), ma lui ha pensato che io fossi un fan in delirio, perche' non ha minimamente pensato di smettere. L'apoteosi in corridoio, con bussata alla porta dell'amico stile "Cavalleria Rusticana", un bel "DUMA, DAI!" di lombarde origini, e chiacchiericcio (a voce alta) fino alle scale. Dove dovesse andare alle 7 e mezzo, nessuno lo sa. Ennesima conferma che il livello intellettivo medio dei ciclisti non e' da premio Nobel.

E infatti fino alle 9 e 30 non siamo entrati in griglia e la partenza stessa e' stata ritardata di un 10 minuti. Giornata calda, molto calda, che intrepidamente mi fa rinunciare ai manicotti, e partenza in tromba sull'Aurelia fino a Loano, da cui abbiamo cominciato l'arrampicata al Giogo di Toirano, 19, 76 km mai duri (4,5% medio e 7% max) ma infiniti. Oltre a cio', un vento molto forte, e per di piu' a raffica, ovviamente contro. Scollinato il Giogo abbiamo percorso una valle interna in cui ho rimpianto i manicotti (ed anche una ceratina, si), e passati Bardineto, Calizzano e Murialdo abbiamo imboccato la salita (5 km ma solo l'ultimo "tira") che porta al lago (artificiale) di Osiglia, dove finalmente (55imo km!) abbiamo trovato un ristoro.

Altri 2,5 km in salita e arriviamo alla suddivisione dei percorsi, e con il gruppetto (un saluto ai 3 del Velo Zerbion, con cui ci siamo dati un po' di cambi e condiviso la fatica) che avevamo formato abbiamo preso il percorso corto, sebbene ancora a tempo per il lungo. Ma siamo a fine stagione, la testa, prima ancora delle gambe ha ceduto e quindi, pazienza, sono pur sempre 97 km (in realta' 91 e mezzo), no?

Passato Baltera (GPM a 840m) e il Melogno a 925m, praticamente 30 km di discesa, in cui ho recuperato alcuni ciclisti e raggiunto da uno dei big del percorso lungo (Andrea Paluan) che era preceduto da una moto, ho potuto tenere un'ottima scia, nonche' velocita' da brivido, e una volta sul traguardo ho regolato per il 671imo posto l'unico che in discesa ha tenuto il passo, Walter della Guru-ParkPre.

Sul percorso niente da dire, i posti sono splendidi, le salite faticose ma pedalabili, mai uno strappo "temibile" da ricordare, ma un'altra bella esperienza, anche se quello che dicono in tv sui liguri, e specialmente sui savonesi, e' assolutamente vero. Cioe' piuttosto scortesi e sgoddevoli. Ma sotto sotto danno molto di piu' di quello che sembra, come ad esempio la camera, tenuta fino a domenica sera senza sovrapprezzo, per fare una doccia. Se non fosse che ci vogliono 4 ore di autostrada (e poi che siamo fuori stagione, quindi traffico normale) da Bologna...

Aggiunta culinaria. La cena del sabato al Castello, ristorante in cui la lentezza del servizio (e anche la cortesia) non sono caratteristiche peculiari del locale, ma pensando al fatto che i piatti sono "espresso" (cioe' fatti all'istante) la qualita' e' ottima (tagliolini "Al Castello", calamari e porcini), quindi mi sento di raccomandarlo. Ma come ci ha detto la gerente, non di sabato.

Infine i totali della settimana.

SWIM: 1850m
BIKE: 193,91 km
RUN: 10,25 km

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