A Fabio, 5 aprile 2009.

giovedì 29 aprile 2010

St. Croix Day 3 - Divi Carina

Come al solito i peggiori presentimenti diventano incubi. Stamattina alle 5 mi rigiravo nel letto, il fuso devo ancora assorbirlo, anche se per domenica, dovendomi alzare anche un po' prima delle 4 non va male. Dopo aver cercato inutilmente di riaddormentarmi, sorto nel frattempo il sole mi sono letto un po' del libro (io ucccido di Faletti) poi ho deciso di provare a correre.

Ore 6 e 30, in strada io e Ciofanni, uno svizzero dall'eta' apparente di 50 anni, magrissmo e tirato come un pro, che gia' correva. Mentre io cercavo di farlo lui andava in bici, mentre io facevo la doccia lui si faceva qualche centinaio di metri a nuoto. Io, dopo 24 minuti di corsa ero bagnato come uscito da una doccia, ma soprattutto accaldato come dopo una marcia forzata nel Sahara. Due salite (11 e 10%) del percorso quasi camminate e uno stato depressivo generalizzato.

Vabbe! -mi sono detto- alle 11 ci tiriamo su per lo swim train sul percorso... E cosi', dopo colazione siamo andati a Christiansted per vedere la citta' e provare il mare. La citta' e' molto strana, ma anche molto bella.







Alla seconda ho rinunciato, ma il percorso a nuoto in mare (piatto e caldo) bisogna studiarlo un po'). Anche perche' e' tortuoso come quello in bici. Domani pero' lo provo di certo.

Gia' che ci sono mi informo su chi potra' montarmi la bici, dato che in tutta St. Croix non c'e' un biciclettaio (qui solo snorkeling o sub in mare e cavalcate tranquille su terra): il direttore della gara mi assicura che nel pomeriggio al King Christian ci sara' il meccanico. Cosi' tranquillizzato (e' il mio terrore, dovermi rimontare da solo la bici) decidiamo, io e Carla, di fare il giro della bici. Le condizioni delle strade ad ovest sembrano un po' meglio della parte ad est. Beast e le deviazioni per evitare l'aeroporto a parte: la seconda perche' e' un mezzo sterrato con 7 gobbe distruttive, la prima perche' e' anche peggio di quanto si possa immaginare. Comunque anche viste mozzafiato...


Zero punto sette miglia di pura salita, che parte al 14,5% appena imboccata la 69 dalla litoranea e il grado si alza fino ad un traumatico 21% (tornante preso stretto, ma anche largo mica cala di molto...) il tutto condito da commenti tipo "half way" e "get triple". Quando poi sembra finito altri 70m di strappo, sottolineati da un disegno artistico. E siamo solo al 34imo chilometro. Il Barbotto una pacchia, al confronto... Il resto del percorso magari non ha grandi strappi (ma un altro 15% l'ho visto), ma nemmeno un metro piatto.

Nel pomeriggio la grande delusione di scoprire che del meccanico neanche l'ombra, e scornato torno all'hotel: mi tocca, stavolta. Non va neanche male, prudentemente mi ero portato la chiave dinamometrica e riesco senza neache troppi moccoli ma tanto sudore a montare tutto: ho solo dimenticato la brugola per i pedali, spero di recuperarla fra gli aitanti atleti che sono arrivati. grazie alla pompa di Ciofanni gonfio anche le ruote, e domani provero' a fare 2 pedalate. Anche la Beast, si' prima di domenica: tanto perche' mi voglio male.

Infine l'animazione dell'hotel ha previsto la gara di paguri e un tristissimo karaoke. Ma noi eravamo a Christiansted a mangiare un Kalalooli.

A chiudere la versione St. Croix della Mustang (ovvero la macchina per una settimana) , e un particolare della targa:



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