A Fabio, 5 aprile 2009.

lunedì 28 giugno 2010

Nizza, un Ironman da spettatore


Ah, stavolta l'ho fregato... Gianni e' andato a Nizza per farsi -tutto solo- l'Ironman. Di nascosto e confondendo le tracce, io e Carla siamo partiti ieri, domenica, alle 6 per arrivare in Costa Azzurra per l'ora di pranzo e vederlo trionfare al traguardo. Tutto bene, il viaggio in auto, fino a Masone, ovvero a 15 km da Genova, dove un muro di macchine ci rallenta di un'ora la nostra media. Riusciamo ad essere a Nizza per l'una e mezza, e trovato un parcheggio (facile), l'hotel (ancora piu' facile) siamo schierati sulla Promenade in attesa sotto un sole cocente, anche se la temperatura non e' micidiale.

L'attesa si protrae ben oltre ogni piu' nera previsione e quando lo vediamo spuntare sono le 3 e mezzo del pomeriggio (nove ore di gara, cioe') e la faccia non e' felice. Ci racconta, appena indossate le scarpette da running che ha cominciato subito dopo il nuoto con un mal di testa feroce, seguita da inappetenza e nausea per tutta la bici. Aggiunta all'umidita' e al caldo la disidratazione era percepibile ad occhio nudo.

Ci vorranno altre 6 ore e 22 minuti perche' tagli l'agognato traguardo dell'IM Nizza, accompagnato dalla figlia Alice e dalle sue (di lei) amiche, suscitando la curiosita' e l'approvazione del folto pubblico.

Il dopo gara e' quasi drammatico, il nostro -infatti- colpito dai crampi e tremante come una foglia viene reidratato con due flebo, una fiala di paracentamolo e una dose da cavallo di magnesio. Per fortuna si riprende bene, tanto che per metterlo a letto c'e' voluta una bisteccona USA style.

Complimentoni anche ad Ubaldo, al suo secondo IM e ottimo finisher in 12 ore e 9 minuti, considerato che stiamo parlando di Nizza.

Qualora ce ne fosse bisogno, confermo la mia intenzione a prendere parte (anche) a questo IM, prima o poi (massimo 2 anni, cioe').

venerdì 25 giugno 2010

Galleggiamento



La settimana post Bardolino e pre Maratona dles Dolomites (mi pentiro' mai abbastanza per essermi iscritto?) si conferma una settimana di cazzeggio. Ovvero ben due giorni di riposo dopo la gara, e -con calma- una ripresa con corsa il martedi, una bici mercoledi (seguita da una nuotata "stile balneare" a San Giovanni), un bell'incazzo ieri, giovedi, e una bici veloce stamattina, cui seguira' una corsetta in serata, a Carla piacendo.

I fatti della settimana sono sostanzialmente tre, l'eliminazione della Nazionale di calcio dai mondiali del Sudafrica (che cito per solleticare i ragnazzi dei motori di ricerca e trovarmi linkato da sconosciuti) e l'attentato che oggi mi sono fatto a me stesso (oltre che -e forse piu'- alla bici), passando per il centro ugobassi-rizzoli-stradamaggiore, come dire, se non ti stira un autobus e zigzaghi bene fra i pedoni, voli per terra per i sanpietroni dissestati. Il carbonio del telaio ha urlato disperato almeno 50 volte, ma passare per il centro -come dice una famosa pubblicita'- non ha prezzo. Lo faccio -pero' una volta all'anno, perche' tengo alla bici forse piu' della mia salute.

La terza e' la cena sociale di un paio di orette, travestita da assemblea di approvazione bilancio (10 secondi in tutto), che ci ha visto trangugiare crescentine accompagnati dai salumi vinti nel corso di questa stagione. Sebbene in 50, sebbene ottime forchette, di salumi ne sono rimasti, quindi direi che siamo forti.

Bene, ed ecco un po' di report:

La corsa di martedi
La bici di mercoledi e di oggi


E un po' di foto da Bardolino...

domenica 20 giugno 2010

Bardolino

Mancavo da due anni da questa gara. A parte il battello d'acqua che ci ha accompagnato nelle tre discipline senza risparmiarci, me la ricordavo bene. Il lago al solito bastardo, con quell'ondina ubriacante. La bici nervosa, con quegli strappetti inusuali e continui che impediscono di tenere (parlo per me, ovviamente) le ruote anche dei piu' lenti, e -per fortuna- una corsa piatta, e tutto sommato lineare.

Della nostra squadra eravamo in 6, lungo la strada, in autogrill ho conosciuto pure sciffo, il cui blog e' fonte di allegria sublime. Poi tanti altri che mi hanno salutato (Mazzo, Eto, Matteo., Corrado, Mauro...), ed ho rivisto con piacere. Una citazione a parte per Lucianone, l'amico bergamasco. Anche se dovrei depennarlo dalla lista degli amici, perche' prima della gara era tutto un dolore (schiena, spalle, peso... "non so se finisco") e poi mi raggiunge al 25 km della bici (dopo che mi ha recuperato 3 minuti di batteria e non so quanti di nuoto che avevo di vantaggio) e mi lascia li' come una pera cotta. E di corsa sembrava una gazzella keniana.

Ho temuto per la mia salute anche quando sciffo mi ha passato di corsa e gli sono stato qualche secondo sottovento...

Comunque arriviamo a Bardolino (io e Carla, che nella speranza che le previsioni si sbagliassero e' venuta) con un bel sole. Il parcheggio ed il ritiro pacco gara sono rapidi e veloci (ma soprattutto vicini), poi, espletate le operazioni di rito (zona cambio), mi avvio alla partenza, e il tempo sta mettendosi al brutto. Muta facoltativa, e ce la mettiamo praticamente tutti. Parto seguendo il filo che tiene le boette, qui sembra di nuotare in piscina. Dopo un po' lo perdo, il lago e' scuro ma forse e' il cielo che lo rende torbido... Piove ma io me ne accorgo dopo un bel po', e quando esco oramai ho la bici, le scarpe, il casco e pure quelle da corsa spolte. Salvo il salvabile, ovvero le metto suole in alto, ma temo gia' vesciche da guinness dei primati.

Dopo gli urlacci del giudice (avevo dimenticato il pettorale attaccato al manubrio), finalmente vedo Carla imbaccucata nel poncho che si e' portata dietro piu' per scrupolo, e le allungo gli occhiali: con la luce che c'e' fanno solo danno (e perdere un paio di Oackley Limited Edition non e' bello). A fatica tengo qualche ruota, ma gli schizzi mi accecano, e poi ci pensano le prime 2 salite a farmi perdere tutto. Anche il pedale, il cui piede scivola nella scarpa, toh!, perche' bagnato.

La bici sara' una bella sofferenza, ma tant'e', ci sono abituato. Nel durante vedo molte forature, mi dicono che molti sono anche caduti. Certo, con quest'acqua basta avere i cerchi in carbonio che se freni a Bardolino ti fermi a Verona. Comunque arrivo bene, e faccio la mia unica cavolata. Mi siedo per mettermi le scarpe da corsa. Un crampo fulminante agli addominali mi inchioda. A fatica riesco a mettermi le scarpe ma di chinarmi per stringerle non se ne parla. Ok, vedremo dopo.

Riusciro' (per la cronaca) dopo 6 km. Alla fine me la corro tutta, e termino in 55 minuti, ma soprattutto sorridente (a qualcuno saro' sembrato un ebete). Al traguardo il fedifrago, Luciano, che sicuramente in colpa, mi offre la doccia nel suo hotel, ma in quel momento ho solo fame, una fame incredibile. Mi faro' un piattone di pasta e qualche pezzo di crostata non lievitata. Che mi sembrava la cosa piu' buona del mondo, in quel momento.

Alla fine la pioggia non e' mai smessa, ho rischiato di far annegare il cellulare e la macchina fotografica, perche' la borsa e' finita sotto la pioggia. Insomma un tranquillo triathlon olimpico. Ah!, e neanche una vescica!

mercoledì 16 giugno 2010

Sul pezzo*

Oramai ho ripreso gli allenamenti a pieno (?) regime, anche perche' senno' alla Maratona dles Dolomites (granfondo del 4 luglio), anche considerando solo il percorso medio, non riuscirei a superare il primo passo. E dunque, riassumendo... tanta corsa, anche tanta bici (ma roba corta) e poco nuoto. In mezzo, tanto Farm e FrontierVille, giochini lobotomizzanti.

Come quello del ragazzetto al Carrefeur l'altro giorno che, investito dal padre di responsabilita' massima (ovvero portare un cestello a mano), era talmente preso dalla DS che ci ha messo circa 30 minuti per capire che era uno di quelli che avevano il manico e le ruote per trascinarlo senza fatica, anziche' esibirsi in contorsionismi (con una mano sosteneva la DS, con l'altra pigiava i pulsanti reggendo il cestello nel braccio) come aveva fatto fino al momento della ferale scoperta. Spero per lui che non gli capiti di trovarsi in certe zone ad una certa ora, perche' visto come e' rincretinito mi sa che lo ritrovano in mutande...

Proseguono anche i lavoretti alla nuova casa di Riccione, ovvero ho gia' preso accordi per l'allaccio di acqua e luce, per il gas mancano documenti fondamentali, e per questo devo incrociare le dita....

Domenica abbiamo provato, io e Carla, piu' o meno all'alba, un percorso collinare (secondo indicazioni programma del guru): tanta camminata (praticamente tutta Via Montecalvo) e una fatica bestia. Lunedi ed oggi bici, stradelli guelfi sferzati dal vento. Altra corsa ieri. Dovevo nuotare sabato, ma il mare era mosso. Cosi' sabato a Bardolino tocchera' impegnarmi. E poi che adesso di nuotare ne ho poca voglia...

La corsa collinare di domenica
La bici di lunedi e quella di mercoledi
La corsa di martedi (parte uno e parte due)



*News! Ancora non e' passato meta' del 2010 che si progetta il 2011: l'iscrizione al mezzo IM della Florida (che si disputa nel cuore di Disneyworld) e' fatta. Non si sta fermi un attimo, qua....

giovedì 10 giugno 2010

Caldo!

Mentre ho ancora nelle orecchie il frastuono della festa (ennesima, a frequenza quindicinale) di stanotte (inizio discoteca ore 0.00, finita alle 4, provateci voi a casa vostra a fare un casino cosi e vedete quanto durate), con telefonata della Segreteria del Rettore in mattinata per l'annuncio (che e' suonata come la piu' grande presa per il culo), a cui, veramente, sembra che neanche il Papa possa mettere uno stop, finalmente posso mettere mano al blog, perche' fra semine, raccolti e Co-op da una parte, scavi apertura tesori, viaggi da un'isola Tiki ad una Maya dall'altra non riesco neanche piu' a tenere dietro alle emails.

E dunque fra annunci apocalittici e consigli del piffero, alla fine il caldo e' arrivato. Un bel caldo, di quelli che se anche ti sei messo i bermuda ed una magliettina alle 5 di mattina non soffri il freddo. Finalmente. Sperando che duri. Cosi' alla rinata voglia di montare in bici ,posso dilungarmi fra le colline senza bestemmiare per il freddo. In questi giorni ho ripreso un po' tutto, nuoto, bici e corsa. Sabato scorso mi sono fatto tirare il collo da il gruppo di Mirko, da Zola a Marano, poi li ho lasciati alla scalata di Serramazzoni, ripiegando per una piu' morbida scalata a Guiglia, per tornare a Zola da Castelletto. Mi hanno rendicontato mirabilia di Andrea, soprannominato puledro e mandato avanti ogni volta che qualcuno doveva rifiatare. Ma anche Pietro si e' difeso alla grande, pur colpito dai crampi.

Domenica puntata al mare con conseguente nuotata, un chilometro in scioltezza. Lunedi, ho fatto da solo il percorso di sabato, ovvero Serramazzoni (partendo da Marano, pero'), ovvero Ospedaletto, San Dalmazio e Serramazzoni. Praticamente 11 km in salita e 11 in discesa.

Martedi corsetta in compagnia di Carla, con scatti in salita finali. Era dalla Cortina-Dobbiaco che non rimettevo le scarpette. Ieri, infine, puntata a Riccione per la nuova casa, e gia' si preannuncia una battaglia: il contatore del gas sara' quasi impossibile, ottenerlo, e manca anche quello dell'acqua. Per la luce speriamo. L'unica fortuna e' che Riccione e' grande come un fazzoletto, cosi' praticamente si trova tutto in pochi minuti, pero' come al solito, la burocrazia e' una brutta gatta da pelare. Per sbollire la rabbia ho inforcato la bici di scorta e mi sono scaricato con una seduta di un'oretta, bilanciata da una mega piadina al prosciutto al casello di Cesena, sulla via del ritorno. Dopo il casello a destra alla seconda rotonda trovate la baracchian verde a sinistra, di fianco al gommista, ma non parlate di bici (e men che meno di triathlon) senno' vi attacca una pezza che tornate a Bologna di notte.

Oggi, infine, seduta di nuoto in piscina, con tecnica e altri esercizi.

Ma da ora in poi le mie sortite in riviera saranno frequenti, e non certo per andare a spiaggiarmi. Comunque, dopo i report una foto da San Giovanni con mio fratello di latte, Gianluca, in mutande ciclistiche (grazie a Bonjovi).

La bici di sabato
La nuotata di domenica
La bici di lunedi
La corsa di martedi
La bici di ieri




giovedì 3 giugno 2010

11imo Triathlon di San Giovanni

Assolutamente assorto da Farmville e Tresaure Island, trascuro il blog (e non solo) e vengo richiamato all'ordine da chi vorrebbe news ironridicole. Ma le news latitano, perche' dopo la 30 km praticamente ho preso un po'di riposo. Martedi sera una delle piu' brutte lezioni di Ruggio, con tanta rana e dorso che l'indomani mi sarebbero serviti come il freddo ad un esquimese. Cosi'0 mercoledi, ho partecipato allo Sprint di San Giovanni, ma come tutti gli sprint non ho sofferto neanche tanto (non ho la testa per spingere al limite). Infatti sono poi arrivato buon ultimo di squadra...

Comunque, San Giovanni e' una festa, il clima e' molto gioviale (almeno per quel che mi riguarda) e la tensione riguardava i nostri debuttanti (assoluti o in squadra) che dopo le prime bracciate hanno potuto esprimersi al meglio. Le 15 vasche dei 750m mi hanno visto a meta' fra i migliori e i peggiori, e una volta montato in bicicletta mi sono diligentemente messo in attesa di qualche "treno". Il primo mi ha sverniciato la bici e non ho neanche tentato l'aggancio, il secondo l'ho tenuto un paio di chilometri e poi mi sono staccato. Cosi' ho praticamente fatto tutta la bici da solo, visto che per il resto dei 18 km da dietro non arrivato piu' nessuno.

Una volta sceso dalla bici ho preso un passettino leggero, ma Roberto (Luminasio man) ha imbracciato il forcone e mi ha sospinto per tutti e 5 i km della frazione podistica, fra le mie maledizioni. Poi, come da copione, l'attesa del resto della squadra, e la mangiata di pasta.

Ma la giornata era ben lungi dall'essere finita, perche' mia cognata e suo marito avevano della carne rimasta dalla festa del giorno precedente e chi meglio di me e Carla potevano aiutarli nella faraonica grigliata?

Giovedi relax, cosi' come oggi. Ma da domani si riparte: uscita in bici con la squadra e poi domenica al mare sara' nuoto in mare: il Greguràtt smania dalla voglia di affogarmi.

Ecco il temibile squadrone della Polisportiva a San Giovanni.