A Fabio, 5 aprile 2009.

lunedì 3 novembre 2008

Runner, ultrarunner e totali

Bah.. Nemmeno io ci credevo. Dopo la sfaticata di ieri, la tabella recitava un laconico "1h15' lento". Quando mi sono alzato avevo molto dolore ai piedi (sopra, diverso dal solito, piu' muscolare/tendineo che derivante dai nervi) eppure mi sono vestito e sono partito. Qualche minuto per scaldare i piedi, lungo la pista ciclabile che dalla Certosa porta al Parco Talon, in cui non sono entrato ma ho gironzolato un po' nella Casalecchio di qua dal Reno: fra Via Canale e il lungo Reno, per poi tornare indietro e chiudere con un giro di pista dell'Antistadio. 1h e 5' a passo 6.25/km (piu' lento di cosi'...)

Mano a mano che passava il tempo -e mi scaldavo... fa fresco, adesso!- i piedi andavano meglio e se non fosse passato Noe' con l'Arca (per via di uno scroscio d'acqua che mi ha inzuppato in pochi minuti) forse avrei potuto fare ancora qualcosa. Ma va bene cosi'. Intanto questa settimana ho fatto piu' chilometri a piedi che in bici, e se non e' la prima volta, poco ci manca. Ma del resto sto preparando una maratona, no?

Procede, un po' a rilento in verita', la lettura del libro che il buon Greguràtt mi ha imposto, ovvero il libro di Dean Karnazes, "Ultramarathon Man". Innanzitutto io credevo che questo simpatico corridore (che tra l'altro ha finito 50 maratone in 50 giorni) a trent'anni fosse passato dall'alcol alla corsa cosi', d'emblée. E invece scopro che in gioventu' era stato un ottimo podista di campestri, il che mi pare molto, se non tutto, visto che ora fa ultratrail. Poi non e' diventato ultramaratoneta dall'oggi al domani, ma s'e' fatto un bel mazzo (oltre alle doti naturali) per prepararsi a diventarlo.

Ed quindi il mio interesse per questo tipo di corse (le ultratrail) e' scemato un bel po', perche' saper correre su terreni accidentati non si inventa a 45 anni. Le doti naturali che possiamo avere di nascita vanno sviluppate, ed io non le sviluppai.

La tapasciata di oggi

Ed ora i numeri di Ottobre...

SWIM: 15650 m
BIKE: 449,16 km
RUN: 155,47 km

4 commenti:

fabio ha detto...

ciao Frankie,io ho letto il libro almeno due volte..non so,mi da carica per andar a correre..comunque quello che non c'è scritto(e secondo me è la parte più bella del trail)è il colpo d'occhio che si ha in queste corse.Non è come in maratona, tutto piatto,grigio(pubblico a parte) e con l'ansia del:oddìo sto andando troppo piano/svelto...se hai un pò di gamba e credo propio tu non possa lamentarti viste le gare fatte,il resto vien da sè.Ah,dimenticavo! i ritmi sono molto diversi dalle corse su strada infatti nelle salite si è costretti a camminare Marco Olmo escluso..

Ironfrankie ha detto...

Tutto giusto quello che dici e concordo, davvero. Ma il mio problema e' a monte. In un altro post ho specificato che il mio problema e' innanzitutto nel campo visivo, ovvero ho qualche problema a capire la profondita' dello spazio, cosa di non poco conto se pensi ad esempio che io posso farmi male a scendere da un sasso, perche' non riesco a capire quanto sia l'altezza.

Poi il problema dei piedi, ch emi costringe correre ma senza continuita'. Attualmente (e mi va grassa) ho un'autonomia di 16km/90 minuti, dopo di che le fitte nervose si fanno insostenibili, tanto che devo fermarmi, togliere il piede dalla scarpa e massaggiarlo un po' e poi poso riprendere per qualche altra decina di minuti. E cosi' via. Questo per l'atrofizzazione di un nervo che passa fra le articolazioni ossee delle dita, (neuroma di Morton, la patologia). Date queste premesse (e quanto scoperto proseguendo nella lettura) mi hanno fatto perdere interesse per questo tipo di corse che mi costringerebbero ad uno sforzo sovrumano dal punto di vista mentale e fisico, rischiando di non passare i cancelli posti come timing.

Per dirti, ora che ne sono venuto a conoscenza, sono piu' interessato (sto rasentando l'emozione) ad una roba tipo "Arch2arch" (ne parlo in un prossimo post)...

Comunque complimenti per il blog.
Ciao,
Ironfrankie

fabio ha detto...

Capisco...comunque l'importante alla fine è divertirsi e ancor più avere soddisfazioni...che poi credo siano la benzina di noi "amatori"
Grazie per i complimenti,sono nuovo del giro e sto prendendo ora confidenza col mezzo.
ciao,
Fabio

Ironfrankie ha detto...

Verissimo anche questo. E te lo dice uno che arriva sempre fra gli ultimi. Ma arrivo. In tutte le gare che faccio cerco di arrivare, e non mi importa di essere ultimo (capito' ad un triathlon a Lido delle Nazioni, con la parata di vigili urbani motorizzati a sirene spiegate alle spalle...) e se mi devo ritirare e' solo perche' non posso fare altrimenti (per lo piu' gomme bucate senza ricambi...).

Comunque ora ti ho messo fra i miei blog preferiti, cosi' ti seguo quotidianamente.
Ciao,
Federico